Non solo il rebus sul candidato governatore nel Lazio. Ma ora anche la grana della ripartizione dei collegi sul territorio nazionale. Non proprio bazzecole per il Centrodestra a poco più di 40 giorni dal doppio appuntamento elettorale del 4 marzo.
Il rebus del Lazio – Due questioni – le Politiche e le Regionali – che viaggiano in parallelo e sulle quali non si riesce a trovare ancora la quadra. Senza contare che, partendo dal Lazio, i competitor del centrodestra, Nicola Zingaretti del Pd e Roberta Lombardi del M5S, sono già da settimane nel pieno della campagna elettorale. Insomma, urge una decisione sul nome da schierare nella corsa per recuperare il tempo e, soprattutto, il terreno perduto. Anche considerato che, proprio nel Lazio, i sondaggi per il Centrodestra sono tutt’altro che entusiasmanti. Insomma, sebbene il tempo stringa, nell’intreccio dei veti incrociati e tensioni tra alleati, l’unica cosa che continua a muoversi, tra alti e bassi reciproci, sono le quotazioni di Sergio Pirozzi, Maurizio Gasparri (favorito nei sondaggi) e Fabio Rampelli. L’ultima parola spetterà a Silvio Berlusconi, d’intesa con gli altri leader della coalzione, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Ma quel che sembra ormai certo è che, se alla fine Forza Italia dovesse incassare la candidatura alla presidenza nel Lazio, alla Lega andrebbe quella per il Friuli Venezia Giulia con il capogruppo alla Camera, Massimiliano Fedriga, pronto a buttarsi nella mischia, che scalpita.
La grana dei collegi – Ma non è tutto. A preoccupare è ora anche l’ultimatum lanciato da Noi con l’Italia (la quarta gamba dell’alleanza) agli alleati. Con la richiesta di “pari dignità” nella ripartizione dei collegi. Alla componente, tra gli altri, di Cesa, Fitto e Lupi, è stata riservata una quota del 4% (13 collegi) ritenuta insufficiente. E ora minacciano di correre da soli, sia alle Politiche che alle Regionali (con Iorio in Molise, Tondo in Friuli e lo stesso Lupi in Lombardia), se la distribuzione non sarà rivista. Uno scenario che, soprattutto nel Mezzogiorno, potrebbe ridimensionare drasticamente – ne sono convinti i leader della quarta gamba – le ambizioni del Centrodestra nelle sfide dei collegi. Una tegola piovuta ieri mattina sul tavolo di Berlusconi che ha ricevuto Fitto a Palazzo Grazioli. Anche in questo caso, urgono decisioni.