di Maurizio Grosso
L’offerta della coreana Doosan per Ansaldo Energia sarà sul tavolo del consiglio di amministrazione di Finmeccanica in programma domani, ma salvo sorprese dalla riunione del board non arriverà ancora un disco verde all’operazione. Il motivo, hanno spiegato diverse fonti all’agenzia Radiocor, è che non c’è ancora un input politico all’operazione, che è indispensabile per definire il futuro assetto azionario della società energetica controllata al 55% da Finmeccanica, guidata da Alessandro Pansa, e partecipata al 45% dal fondo statunitense First Reserve. Tutto ruota intorno al mantenimento o meno del controllo in mani italiane, richiesto a gran voce da significativi settori politici e sindacali, ed eventualmente al soggetto pubblico che dovrà consentire a Finmeccanica di cedere buona parte del suo 55% senza però lasciare la maggioranza del pacchetto azionario ai coreani. Gli occhi sono puntati da tempo sulla Cassa depositi e prestiti e in questi giorni si è rincorsa spesso l’indiscrezione che vedrebbe Doosan acquisire il 45% di First Reserve, con Cdp che invece rileverebbe almeno il 30% in mano a Finmeccanica. Si tratterebbe di una soluzione che consentirebbe da un lato al gruppo di ridurre un po’ l’indebitamento e dare un primo segnale al mercato di uscita dai settori non considerati più strategici e dall’altro di salvaguardare il controllo italiano dell’azienda. C’è poi la fortissima incognita dell’atteggiamento dei coreani rispetto a una soluzione di questo tipo. Il loro sì a un’ipotesi in cui non controllerebbero la maggioranza di Ansaldo Energia è tutt’altro che scontato, tanto che l’opzione di riassetto della società più accreditata alla quale si è lavorato vedrebbe Doosan acquisire il 70% con il restante 30% che resterebbe in capo a Finmeccanica.
E sullo sfondo della cessione di Ansaldo Energia c’è anche il destino del settore trasporti di Finmeccanica. Per Ansaldo Breda pretendenti ora come ora non ce ne sono, visti gli enormi problemi dell’azienda, mentre per Ansaldo Sts si parla con insistenza di un interesse di General Electric. Anche in questo caso politica e sindacati sono in allarme e da autorevoli esponenti del Pd come il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato e il vice ministro dell’Economia Stefano Fassina è arrivata l’indicazione di creare una sorta di “Finmeccanica 2” sotto il controllo diretto o indiretto della Cdp. Una holding italiana nella quale far confluire Ansaldo Energia, Ansaldo Sts e Ansaldo Breda prima che le stesse società si aprano a partnership internazionali. Ma è stato lo stesso presidente della Cdp, Franco Bassanini, a puntualizzare rispetto a tutte queste ipotesi di intervento diretto che la Cassa non è come la vecchia Iri.