Il governo dei “patrioti” colpisce ancora. E come sempre, a pagare il conto sono i soliti noti: i pensionati. Mentre gli evasori fiscali continuano indisturbati a svuotare le casse dello Stato, l’esecutivo potrebbe decidere di mettere nuovamente le mani nelle tasche di chi ha lavorato una vita intera.
La manovra che si profila all’orizzonte avrebbe del grottesco, se non fosse tragicamente reale. Dopo aver già alleggerito le pensioni di 10 miliardi quest’anno, il governo starebbe pensando di replicare il meccanismo anche per il 2025, sottraendo un altro miliardo ai nostri anziani.
Ma facciamo due conti, tanto per capirci. Una pensione netta di 1.732 euro al mese potrebbe subire un taglio complessivo di 968 euro. Per chi ne prende 2.029, la perdita salirebbe a 3.571 euro. E per i “fortunati” che arrivano a 2.646 euro netti? Ebbene, potrebbero dire addio a ben 4.534 euro.
Insomma, mentre i grandi evasori brindano e i capitali continuano a fuggire all’estero, il governo pensa bene di raschiare il fondo del barile colpendo chi ha già dato. E non una, ma due, tre volte. Perché questi tagli, proiettati sull’aspettativa di vita media, potrebbero tradursi in perdite da capogiro: dai quasi 9.000 euro per i pensionati meno abbienti, fino a oltre 44.000 euro per quelli più “ricchi”.
Ma tranquilli, ci rassicurano dal governo: è tutta una questione di “solidarietà tra generazioni”. Peccato che di investimenti per i giovani non si veda nemmeno l’ombra. L’unica cosa certa è che si continuerà a penalizzare chi ha già dato, mentre chi evade e si arricchisce alle spalle della collettività può dormire sonni tranquilli.