Andare in pensione a 64 anni diventerà leggermente più facile. Una delle ultime modifiche della manovra introduce novità importanti per la flessibilità in uscita e il ritiro dal lavoro, consentendo di cumulare gli importi del fondo principale e di quello complementare.
In sostanza, a 64 anni sarà possibile andare in pensione ricorrendo a entrambi i fondi per raggiungere i requisiti minimi del pensionamento anticipato. Ma i requisiti per accedere a questa forma di flessibilità in uscita sono molto stringenti, essendo necessari almeno 20 anni di contributi totalmente in regime contributivo.
Pensione anticipata, i nuovi requisiti per uscire a 64 anni
Serviranno, quindi, 20 anni di contributi in regime esclusivamente contributivo. La novità è che la somma di contributi previdenziali e complementari vale ai fini del raggiungimento dell’importo richiesto per accedere alla pensione. Insomma, la novità dell’emendamento alla manovra consente di cumulare gli importi della pensione principale con i fondi complementari. L’ipotesi è che questo sia un primo passo verso una successiva estensione, in qualche forma, anche per i lavoratori che non hanno esclusivamente il sistema contributivo.
Nuova flessibilità in uscita, chi riguarda
In realtà questa novità riguarda, almeno per il momento, pochissimi lavoratori, perché il criterio del contributivo pieno presuppone che siano stati assunti dopo il primo gennaio del 1996. E da quella data a oggi si può arrivare, in totale, a un massimo di 28 anni di contributi.
Non a caso per il momento si parla di 80mila lavoratori potenzialmente interessati dalla misura. Mentre l’effetto potrebbe essere maggiore a partire dal 2030, quando saranno sempre di più i lavoratori che hanno versato solamente in regime contributivo.
Cosa cambia per la pensione anticipata nel 2025
L’attuale norma consente di andare in pensione a 64 anni per i lavoratori in regime contributivo, rispettando il criterio minimo di 20 anni di contributi versati. A questo si aggiunge la necessità che l’importo dell’assegno sia pari ad almeno tre volte la pensione minima per gli uomini e almeno 2,8 volte per le donne. La novità di questa nuova misura, dal 2025, è che per raggiungere quest’importo si potrà considerare anche il fondo complementare, sommando i due fondi. E facilitando l’uscita anticipata.