Il Pd è pronto ad appoggiare la raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare sul tema dei diritti della minoranza Lgbt. Lo ha detto il segretario dem, Enrico Letta a Radio Immagina parlando del ddl Zan (leggi l’articolo). “Noi rispondiamo a quanto successo ieri andando avanti sul ddl Zan – ha spiegato -: con la proposta di legge di iniziativa popolare e con le alleanze sociali”.
“Mi lasciano perplessi i commenti di Iv – ha aggiunto Letta -, alla bocciatura del ddl Zan. C’è un proverbio sardo che tradotto significa ‘alla fine chi reagisce così ha qualcosa da nascondere’. Una reazione così, anche sguaiata, la dice lunga. Saranno i cittadini a scegliere se l’Italia deve essere l’Italia dei diritti o se deve essere come Polonia e Ungheria”. “Noi siamo alternativi”, ha aggiunto il leader dem, a chi ieri ha applaudito l’affossamento del ddl Zan.
“Io penso che noi dobbiamo avere il coraggio di tenerci per mano come pezzi della società e andare avanti – ha aggiunto Letta -, senza guardarsi mai indietro. Dobbiamo andare avanti, a un futuro fatto di protagonismo di tutti i cittadini della nostra società e di protezione dei diritti di tutti i cittadini”.
“Condivido le parole di Enrico Letta: il tradimento di Italia Viva sul #ddlZan ha sancito la rottura con il Partito Democratico e con tutto il fronte progressista. IV ha scelto i sovranisti. Ha scelto l’Ungheria e la Polonia. Ha scelto chi si spellava le mani per applaudire all’odio” ha commentato su Twitter Alessandro Zan.
Bordate contro il Pd arrivano, invece, direttamente dalla tastiera del leader di Italia Viva, Matteo Renzi. “Sul ddl Zan – scrive l’ex premier nella sua e-News settimanale – si è consumato un disastro politico, gestito con totale incapacità dal Pd di Enrico Letta, che prima ha fatto un’apertura in TV e poi ha deciso di andare al muro contro muro, giocando una partita ideologica sulla pelle delle persone. E naturalmente perdendola, come era chiaro per tutti quelli che conoscono il Senato, la politica e, soprattutto, la matematica”.
“Si è consumata una figuraccia della classe politica, incapace di dire parole chiare sui diritti civili, tornando indietro di vent’anni – scrive ancora Renzi -: noi siamo quelli che hanno messo la fiducia sulle unioni civili, loro quelli che hanno affossato il ddl Zan. E si è consumata la consueta aggressione verbale contro Italia Viva, portata avanti da Pd e Cinque Stelle che – incapaci di portare a casa il risultato – cercano alibi e colpevoli, dando la colpa a noi”.
“Pensate che vengono rilanciate sui social le richieste di andare sotto le sedi di Italia Viva – aggiunge il leader di Iv -: questa è la lezione democratica di chi voleva una legge contro l’odio. Più ci penso, più mi domando come sia stato possibile per Pd e Cinque Stelle un suicidio politico di questo genere. Tutti sapevano che il provvedimento non sarebbe mai passato a scrutinio segreto. E i numeri dimostrano che tutti i gruppi hanno avuto diversi franchi tiratori”.