Patrick Zaki è stato rilasciato ed è uscito dall’edificio della direzione di polizia di Nuova Mansura, dopo aver ricevuto ieri la grazia dal presidente egiziano al-Sisi. Zaki è atteso oggi in Italia, secondo quanto annunciato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Dovrebbe arrivare prima a Roma per poi andare nella sua Bologna, dove si è laureato proprio di recente.
Appena uscito, Zaki ha stretto la mano a un uomo della sicurezza ed è andato poi ad abbracciare, per diversi secondi, la madre. Come racconta l’Ansa, il giovane attivista, a cui il Parlamento ha riconosciuto la cittadinanza italiana, ha poi abbracciato la fidanzata Reny Iskander, la sorella Marise e il padre George.
Zaki rilasciato, presto sarà in Italia
Zaki ha parlato ai giornalisti subito dopo il rilascio: “Ora sono libero, penso a tornare in Italia il prima possibile, speriamo che avvenga presto”. Il giovane sta “pensando a ritornare a Bologna, ad essere con i miei colleghi all’università”, racconta. Prima, però, tornerà al Cairo, come ha detto lui stesso. Senza passare per Mansura, dove la famiglia ha una casa, a quanto sembra. Poi è probabile che parta per Roma e arrivi, alla fine, a Bologna.
Tajani assicura: nessun baratto con Regeni
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, assicura che non c’è stato alcun baratto con la ricerca della verità sul caso Regeni. Parlando a Radio 24, il vicepresidente del Consiglio ha rivendicato il ruolo giocato dalla diplomazia in questa delicata partita.
Tajani ricorda le sue due missioni in Egitto e gli incontri con al-Sisi, durante i quali ha “ribadito la necessità di liberare questo giovane, e ricordo sempre di essere stato ottimista dopo gli incontri al Cairo”. Sull’eventuale trattativa, il ministro degli Esteri afferma che “non c’è stato nessun baratto, nessuna trattativa sottobanco: siamo persone serie”. E il governo continuerà a “chiedere che si faccia luce” anche sul caso Regeni.