Mancano all’appello circa 10mila unità di personale. Una carenza che apre un grosso punto interrogativo sulla reale efficacia dei controlli. Mentre il vaccino diventa obbligatorio per le forze dell’ordine solo il 15 dicembre, nove giorni dopo l’entrata in vigore del Super Green Pass. Creando il cortocircuito di agenti, probabilmente ancora non vaccinati, che verificano che tutto sia in regola sulle vaccinazioni altrui. E, come se non bastasse, gli studenti rischiano di dover fare tamponi a catena prima di riuscire a prenotare l’iniezione, operazione che in numerose regioni non è facile. Molti hub avevano infatti chiuso i battenti.
ARMIAMOCI E PARTITE. L’introduzione delle nuove regole, volute dal governo Draghi, sono all’insegna del motto “armiamoci e partite”. Dal 6 dicembre, il decreto dispiegherà i suoi effetti. Certo, le misure restrittive, varate per contrastare l’aumento dei contagi, hanno tutte le buone intenzioni. Ma non risultano adeguatamente sostenute, scaricando le responsabilità sulla ministra Luciana Lamorgese, ma in particolare sugli uomini in divisa, alle prese con una situazione complicata.
Le forze dell’ordine vengono mandate allo sbaraglio, visto che dovranno controllare chi è in possesso della certificazione verde a bordo dei mezzi di trasporto pubblico. “Da fonti sindacali, sappiamo che i non vaccinati nelle forze dell’ordine sono circa il 10%”, spiega a La Notizia Emanuele Scagliusi, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Trasporti alla Camera. “È credibile come ci è stato anche confermato – spiega ancora il parlamentare del M5S – che chi non ha fatto il vaccino dai prossimi giorni si metterà in regola. Tuttavia, questo pone un problema di organico. Dal Viminale ci fanno sapere che sono sotto con l’organico di circa 10mila unità”.
Non proprio quattro gatti. La domanda è legittima: “Anche con i controlli a campione come si farà a stare dietro a tutto?”. C’è chi rileva un problema addirittura di sicurezza. “Le forze dell’ordine”, osserva il deputato di Alternativa, Francesco Forciniti, “saranno sguinzagliate a caccia degli studenti senza pass, perdendo tempo prezioso che andrebbe destinato ad attività di investigazione per vari reati”. E non sfugge il fatto paradossale: per gli agenti l’obbligo vaccinale scatta il 15 dicembre, mentre le restrizioni del super Green pass sono previste dal 6 dicembre. “È il cortocircuito del governo che viene definito dei migliori”, incalza Forciniti.
DIRITTO ALLO STUDIO. Altro tema all’ordine del giorno è l’obbligatorietà del Green Pass base, quello ottenibile anche con tampone, necessario per prendere i mezzi di trasporto. In questo caso la penalizzazione rischia di essere pesante per gli studenti. Chi ha prenotato il vaccino per le prossime settimane, deve pagare di tasca propria i test necessari a conferire la certificazione verde per 48 (nel caso degli antigienici) o per 72 (con i molecolari). Un esborso che alla fine ricade sule famiglie, nell’attesa di riuscire fare la fatidica puntura.
“Gli studenti possono entrare a scuola, senza vaccino e senza Green Pass, ma da lunedì avranno l’obbligo di esibire il certificato verde sui mezzi pubblici. Dovranno andare a scuola a piedi o accompagnati dai genitori, con un cospicuo aumento del traffico soprattutto nelle grandi città”, osserva Scagliusi. O, appunto, si rende necessario l’andirivieni dai laboratori per i tamponi. Ma, sottolinea il deputato del M5S, “così si rischia di non garantire il loro diritto allo studio”.