‘Italia intera sarà in zona rossa nei giorni 3, 4 e 5 aprile, che comprendono Pasqua e Pasquetta 2021. Cosa si può fare e cosa non si può fare in zona rossa durante il lockdown di Pasqua? Ecco tutte le misure in vigore decise dal governo e dalle Regioni.
Pasqua e Pasquetta 2021: cosa si può fare e non fare in zona rossa dal 3 al 5 aprile
La zona rossa dal 3 al 5 aprile prevede che sia vietato circolare liberamente e che si possa uscire di casa soltanto per tre ragioni: motivi di lavoro, motivi di salute, motivi di estrema urgenza e necessità. Ogni spostamento in zona rossa va giustificato tramite l’autocertificazione o modulo autodichiarazione disponibile sul sito del ministero dell’Interno. Le Faq di Palazzo Chigi, ovvero le risposte alle domande frequenti sulle misure adottate dal governo, spiegano che fino al 6 aprile 2021, in zona rossa sono consentiti esclusivamente i seguenti spostamenti:
- per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra Regione o Provincia autonoma);
- il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, compreso il rientro nelle “seconde case” ubicate dentro e fuori regione;
Gli spostamenti per far visita ad amici o parenti autosufficienti e, in generale, tutti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria non dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute sono invece vietati fino al 2 aprile e nella giornata del 6 aprile 2021. Nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021 sarà consentito una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata della stessa Regione, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione.
La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro. Il Corriere della Sera oggi spiega che le visite a parenti e amici sono consentite all’interno della propria regione, una volta al giorno dalle 5 alle 22, al massimo due adulti e minori di 14 anni. Vuol dire che non si potrà rimanere a dormire. Quando si incontrano persone non conviventi si raccomanda di tenere le mascherine se non si riesce a rispettare il distanziamento e proteggere le persone anziane e quelle fragili.
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Cosa si può fare e non fare in zona rossa dal 3 al 5 aprile 2021
Se a Pasqua bisogna andare a trovare un parente solo che non è autosufficiente, nelle Faq (risposte a domande frequenti) del governo è specificato che si può anche uscire dalla Regione. Per i pranzi di Pasqua e Pasquetta vengono ribadite le raccomandazioni di non incontrare persone non conviventi. E si ricorda che gli assembramenti e le feste sono vietate.
In caso di visite di parenti e amici si sottolinea la necessità di mantenere il distanziamento quando si sta a tavola, tenere gli ambienti aerati, evitare che persone diverse maneggino i piatti e le posate di portata.
Nella zona rossa:
- non si può uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute, necessità e urgenza;
- i negozi sono chiusi tranne quelli di generi alimentari e di prima necessità;
In base a queste regole non è consentito organizzare un pranzo all’aperto, sia pur distanziati. Quindi niente scampagnata di Pasquetta nel 2021. L’attività motoria è consentita nei pressi della propria abitazione o per recarsi nei negozi. È obbligatoria la distanza di almeno un metro da ogni altra persona e vanno indossati i dispositivi di protezione individuale. Sono sempre vietati gli assembramenti. Per quanto riguarda lo sport individuale, è consentito svolgerlo sul territorio del proprio comune dalle 5 alle 22 all’aperto e mantenendo una distanza individuale di due metri.
È possibile “sconfinare” uscendo dal proprio comune durante un’attività sportiva a patto che tale comportamento resti funzionale alla stessa. Infine, quando ci si muove in auto con non conviventi, i passeggeri devono stare sul sedile posteriore con la mascherina.
La differenza tra residenza, domicilio e abitazione principale
Sia in zona rossa che in zona arancione (che tornerà in vigore nelle regioni che già ci si trovavano a partire dal 6 aprile 2021) il rientro alla propria residenza, al proprio domicilio e alla propria abitazione è sempre consentito. Il governo spiega quale differenza c’è tra i tre ambiti:
- Residenza. La residenza è definita giuridicamente come il luogo in cui la persona ha la dimora abituale. La residenza risulta dai registri anagrafici ed è quindi conoscibile in modo preciso e verificabile in ogni momento.
- Domicilio. Il domicilio è definito giuridicamente come il luogo in cui una persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. Il domicilio può essere diverso dalla propria residenza.
- Abitazione. Il concetto di abitazione non ha una precisa definizione tecnico-giuridica. Ai fini dell’applicazione dei provvedimenti anti-Covid, dunque, l’abitazione va individuata come il luogo dove si abita di fatto, con una certa continuità e stabilità (quindi per periodi continuativi, anche se limitati, durante l’anno). O con abituale periodicità e frequenza (per esempio in alcuni giorni della settimana per motivi di lavoro, di studio o per altre esigenze). Per fare un esempio, le persone che per motivi di lavoro vivono in un luogo diverso da quello del proprio coniuge o partner, ma che si ritrovano con lui/lei con regolare frequenza e periodicità nella stessa abitazione, possono spostarsi per raggiungere tale abitazione. Merita evidenziarsi che sia il Decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2 che il Dpcm del 14 gennaio 2021 non hanno reiterato l’esclusione delle cd. seconde case (abitazioni non principali) ubicate fuori regione dal novero delle proprie abitazioni cui è sempre consentito il rientro.
Le visite dal 6 aprile
Dal 6 aprile, dopo Pasqua, le visite «non sono invece consentite nei territori nei quali si applicano le misure stabilite per la zona rossa». Le scuole tornano in presenza fino alla prima media. In zona rossa gli alunni dalla seconda media in su potranno frequentare solo a distanza. Invece in zona gialla e arancione «il secondo e terzo anno della scuola secondaria di primo grado si svolgono integralmente in presenza e le secondarie di secondo grado garantiscono l’attività in presenza dal 50 al 75%».
Infine, il nuovo decreto conferma la possibilità di rientro nell’abitazione e dunque consente di andare nelle seconde case anche se i trovano in zona rossa. I governatori e i sindaci potranno però emettere ordinanze restrittive. Le regole sulle seconde case: può andare nella seconda casa soltanto il nucleo convivente e soltanto se la casa è disabitata. Non si può andare nella seconda casa con amici e parenti. Può andare nella seconda casa soltanto chi dimostra di averne avuto titolo. Quindi ne è proprietario o affittuario da una data antecedente al 14 gennaio 2021.