Alla vigilia del Consiglio dei ministri chiamato a decidere sulla stretta per il mondo del lavoro, il M5S si schiera contro l’obbligo vaccinale. Che, spiega il suo leader Giuseppe Conte nella congiunta dei gruppi parlamentari, sarebbe “una fuga in avanti”.
E, di conseguenza, perplessità sono state espresse su ulteriori restrizioni come l’estensione del Super Green Pass sui luoghi di lavoro (leggi l’articolo). Se ci sono chiusure ci devono essere ristori, ha poi argomentato l’ex premier, favorevole a un nuovo scostamento di bilancio. L’avvocato ha poi richiamato sulla necessità di rafforzare il confronto con il Parlamento, rendendolo partecipe delle scelte da fare.
La congiunta è stata convocata sull’emergenza sanitaria ma il Quirinale rimane sullo sfondo. L’ex premier ha cercato di ricompattare i gruppi invitandoli all’unità e a non procedere sul Colle “in ordine sparso”. All’inizio della settimana prossima si terrà un’assemblea congiunta M5S dedicata al Quirinale.
“Ciascuno di voi – ha detto Conte – sarà chiamato a esprimere un voto importante, perché verrà a incidere su un passaggio determinante della vita istituzionale del nostro Paese. Ma questo voto sarà ancora più importante e determinante se saremo compatti e ci ritroveremo a condividere tutti insieme la scelta che saremo chiamati a operare”.
Conte ha promesso di lavorare in stretto contatto con i capigruppo, ha negato di aver fatto nomi (“Non è il momento di farlo”) e di aver utilizzato emissari per incontrare altri esponenti politici.
“La partita per il Quirinale non può essere slegata da quella sul governo. Le forze devono sancire un patto che garantisca la stabilità: deve essere un accordo che porti a un’elezione celere e di una personalità di alto profilo istituzionale” ha detto a Repubblica il deputato e vicepresidente del Movimento 5 Stelle, Riccardo Ricciardi.
“Non possiamo permetterci lo spettacolo di un Parlamento incapace di eleggere un Capo dello Stato per molte sedute di seguito. La gente non capirebbe. Non vogliamo una crisi al buio – afferma in un’altra risposta Ricciardi -. Un anno fa Mattarella ci spiegò che non si poteva andare al voto, quelle ragioni si sono, se possibile, aggravate. Non possiamo permetterci, di fronte ai sacrifici che stanno facendo gli italiani, di portare il Paese in una condizione di instabilità”.
“Siamo nel pieno di una quarta ondata – ha detto ancora l’esponente M5S -, anzitutto, che impone il ritorno allo smart working. Ma anche il caro bollette, dovuto al rincaro delle materie prime, quello che noi chiamiamo la pandemia energetica. È urgente poi uno scostamento di bilancio per nuovi ristori. Ci sono aziende che rischiano di nuovo la cassa integrazione”.