Da oggi per gli over 50 scatta l’obbligo di Super Green Pass, o Green Pass rafforzato, per recarsi al lavoro (leggi l’articolo). Finisce dunque la corsa ai tamponi per i lavoratori non vaccinati perché questo tipo di lasciapassare, a differenza del precedente Green Pass base, non può essere ottenuto con un tampone rapido o molecolare. È invece necessario essere vaccinati o essere guariti dalla malattia. Niente obbligo solo in caso di comprovate controindicazioni cliniche per il vaccino, “documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore”.
Da oggi per gli over 50 scatta l’obbligo del Green Pass per recarsi al lavoro
Quanto a chi ha contratto la malattia, “l’avvenuta immunizzazione a seguito di malattia naturale, comprovata dalla notifica effettuata dal medico curante, determina il differimento della vaccinazione”. Chi viene trovato al lavoro senza certificato verde rafforzato, rischia se over50, una multa dai 600 ai 1.500 euro. E possono scattare sanzioni, se la mancanza si prolunga per oltre 4 giorni, fino alla sospensione dal servizio e dallo stipendio. Ma l’irriducibile al vaccino potrà conservare il posto il lavoro. Sanzioni anche per i datori che non controllano: da 400 fino a mille euro. L’obbligo scadrà il 15 giugno.
Il numero dei vaccinati in Italia continua ad aumentare, ma la nuova stretta colpirà comunque circa un milione di potenziali lavoratori non vaccinati tra i 50 ed i 69 anni. Gli over 50 ancora senza alcuna protezione contro il Covid, stando all’ultimo report diffuso venerdì dal Governo, sono 1,4 milioni. E intanto molte forze politiche a partire dalla Lega chiedono che con il 31 marzo e la fine dello stato di emergenza, “si superino – dice Matteo Salvini – divieti, obblighi, restrizioni, Green Pass, Super Green Pass”. Parlare di eliminazione del certificato vaccinale è “prematuro”, ma una “rimodulazione può essere necessaria”: il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri apre alla possibilità che si proceda a un alleggerimento della lista di attività possibili solo per chi ha completato il ciclo di vaccinazione o è guarito dal Covid.
“Sicuramente il Green pass – dice -non può essere qualcosa di eterno, non è un passaporto che ha la durata di 10 anni. Certo non lo eliminerei ora, oggi è francamente prematuro”, premette ma precisa: “Osserviamo i dati, vediamo se nascono nuove varianti altrove nel mondo e proseguiamo con la campagna per la terza dose e poi una rivalutazione potrà essere fatta”. In definitiva, spiega il sottosegretario: “Piano piano togliamo le regole e il Green pass potrà essere una delle ultime che potrà essere tolta”. Prima, ha specificato, “vedrei una rimozione della mascherina al chiuso, ma ancora prima rivedrei le regole per i positivi asintomatici. E piano piano fino a una completa normalità”.
E se la Lega scalcia Fratelli d’Italia è sulle barricate: “Mentre tutto il mondo allenta le restrizioni, da domani (oggi, ndr) in Italia centinaia di migliaia di lavoratori rimarranno a casa senza stipendio per l’ignobile ricatto del green pass. Proibire alle persone di potersi guadagnare da vivere penalizzando anche le aziende che dovranno fare a meno della forza lavoro, in un periodo di grande difficoltà economica per tutta la Nazione è semplicemente delirante”, ha scritto sui social Giorgia Meloni. Ma il mondo scientifico dissente: Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, sostiene che obbligo vaccinale per gli over 50 e Green Pass “per tutto questo 2022 vanno mantenuti. Siamo ancora in un anno di passaggio. Va visto cosa succederà ad ottobre per capire se il virus si ripresenterà e con quale veemenza. Deve essere chiaro, il virus non scomparirà: una nuova malattia si è aggiunta a quelle che già conoscevamo. Ed è molto più grave dell’influenza”.