“A De Falco dico, parafrasando il dialogo con Schettino: la smetta cazzo!”. Gianluigi Paragone va dritto al punto. “Se lui richiama la Costituzione e vuole mandare tutto gambe all’aria perché lui dice di essere garante della Costituzione gli voglio ricordare che la Costituzione è il faro per tutti e nella Costituzione c’è scritto: dignità, lavoro, tutela del risparmio e dei diritti – taglia corto il senatore M5S davanti ai microfoni di Radio Cusano Campus -. Dentro l’azione di questo Governo trovo provvedimenti che vanno nel segno della Costituzione. Non vorrei che De Falco stesse facendo una battaglia solo in termini di visibilità”. Insomma, un richiamo all’ordine in piena regola indirizzato al collega reso celebre dalla telefonata al comandante, Francesco Schettino, durante il naufragio della Concordia (“Salga a bordo cazzo!”). “I dissidenti mi devono dire se alla fine della scrittura quel decreto è migliore rispetto all’inizio. Io sono sicuro che il decreto uscito dalla stanza di Salvini in origine, lunedì arriverà in Parlamento con dei correttivi – prosegue Paragone azzardando una previsione -. E parte di questi correttivi ha il germe del dibattito partito da Nugnes, De Falco e Fattori, però dobbiamo intenderci: o sono i principi, oppure le bandierine. Quindi se è un discorso di bandierine De Falco, Nugnes e Mantero allora non va bene”.
Paragone rievoca Schettino e asfalta il dissidente De Falco. “Comandante, la smetta c..!”
Paragone: “A De Falco dico, parafrasando il dialogo con Schettino: la smetta cazzo!”