È il secondo ricovero per Papa Francesco al Gemelli. La sua prima volta fu il 4 luglio 2021 quando, dopo l’Angelus, fu sottoposto ad un intervento chirurgico al colon. In ospedale allora restò 10 giorni per poi proseguire la convalescenza in Vaticano.
Papa Francesco potrebbe lasciare il Policlinico Gemelli di Roma domani o al massimo nei prossimi giorni
Con l’età gli acciacchi naturalmente si sentono: una forte sciatalgia e da circa un anno una gonalgia, ossia un dolore al ginocchio, lo costringono a muoversi in sedia a rotelle o con l’aiuto di un bastone. Ma tutto sommato le sue condizioni sono buone. Certo è che la salute di Papa Francesco, classe 1936, è sempre stata usata dai suoi detrattori, fin dall’anno della sua elezione al soglio petrino.
Seconda notte tranquilla per Bergoglio. Ma non si sa quando il Pontefice potrà lasciare l’ospedale
La seconda notte, al decimo piano del Gemelli, è trascorsa tranquillamente per Bergoglio, ricoverato due giorni fa per un’infezione respiratoria, dunque una bronchite. Già ieri le condizioni del Pontefice erano migliorate. Il Santo Padre, ha detto oggi il cardinale Re, forse sarà dimesso domani. “Il Papa, in base alle informazioni che ho io, uscirà domani dal Gemelli, così potrà presiedere tutti i riti della Settimana Santa” ha detto il cardinale, Giovanni Battista Re. Secondo il presidente della Cei e cardinale di Bologna, Matteo Maria Zuppi, potrebbe lasciare l’ospedale “fra pochi giorni”.
Fin dal conclave del 2005 che portò alla proclamazione di Benedetto XVI. Allora si vociferò che a causa di una malattia avuta da giovane, Bergoglio, che già aveva numerosi sostenitori, non aveva mezzo polmone. Nel conclave del 2013 il polmone diventò solo uno. Fu il cardinale honduregno Oscar Maradiaga a mettere fine a queste malignità. è vero: nel 1957 un 21enne Jorge Mario Bergoglio si sottopose a un intervento chirurgico per asportare il lobo superiore del polmone destro a causa di tre cisti.
Un periodo difficile che lo stesso Papa Francesco ha raccontato in prima persona. Ma il recupero fu completo: “Non ho mai sentito alcuna limitazione nelle mie attività”, disse Francesco. Anche nei diversi viaggi internazionali, spiegò, “non ho mai dovuto limitare o cancellare” nessuna delle attività programmate e “non ho mai provato affaticamento o mancanza di respiro. Come mi hanno spiegato i medici, il polmone destro si è espanso e ha coperto tutto l’emitorace omolaterale”.
C’è da dire che la salute dei Pontefici è da sempre un tabù. Francesco soffre anche di una forte sciatalgia, a causa della quale a fine 2020 e inizio 2021, lo hanno costretto a dare forfait in alcune celebrazioni eucaristiche. Cosa che sembra già messa in conto per le prossime celebrazioni pasquali.
Sandri celebrerà la messa della domenica delle Palme. A Pasqua toccherà al cardinale Giovan Battista Re
È pronto infatti un piano B: il Vaticano ha predisposto un pianoforte per la celebrazione in assenza del Pontefice. Tutto è stato definito da monsignor Leonardo Sapienza, capo dei cerimonieri, secondo in realtà uno schema piuttosto collaudato. Per celebrare la domenica delle Palme in San Pietro è stato precettato il vice decano del Collegio cardinalizio, il cardinale argentino Leonardo Sandri. Già pronto lo scenario anche per la celebrazione della Pasqua che dovrebbe vedere entrare in campo, invece, il decano stesso, il cardinale Giovan Battista Re. Che l’anno scorso aveva celebrato la Veglia pasquale con il già colpito dalla gonartrosi e ora da una brutta bronchite. Seppure dovesse essere dimesso sabato, ipotesi comunque improbabile, sarebbe quasi scontato il riposo assoluto a Santa Marta.
Certo, una Pasqua senza Papa sarebbe piuttosto inedita per la Chiesa cattolica e Papa Francesco rischia di saltare anche uno dei momenti dell’anno a lui più cari, la messa in Coena domini con il rito della Lavanda dei Piedi che, primo Papa a fare una cosa del genere, ha voluto sempre celebrare all’esterno del Vaticano, in luoghi fortemente simbolici come carceri minorili o centri per migranti. Quest’anno, secondo indiscrezioni, il rito si sarebbe dovuto tenere nel carcere romano di Regina Coeli, con i riservati.