Con la morte di Papa Francesco, si è avviato ufficialmente il lungo e solenne protocollo che accompagna il passaggio di testimone al vertice della Chiesa cattolica. Un processo scandito da riti secolari e regole rigorose, ma anche da scelte personali che raccontano la figura di un pontefice che ha voluto restare, fino alla fine, vicino alla gente.
Le prime ore dopo la morte di Papa Francesco
Papa Francesco è morto nella suite 201 di Casa Santa Marta, colpito da un ictus seguito da un collasso cardiocircolatorio. Dopo la constatazione della morte, il corpo del pontefice è stato sottoposto a tanatoprassi per garantirne la conservazione in vista dell’esposizione pubblica. Nella cappella della residenza papale si è tenuto il primo rito liturgico alla presenza del cardinale camerlengo, del decano del Collegio cardinalizio e dei familiari più stretti.
Il trasferimento della salma e l’omaggio dei fedeli
Per volere dello stesso Francesco, la salma sarà sepolta non in Vaticano, ma nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove il Papa ha fatto predisporre il suo sepolcro. Prima della sepoltura, il corpo sarà trasferito nella Basilica di San Pietro per essere esposto alla venerazione dei fedeli per tre giorni. Migliaia di pellegrini sono attesi a Roma per dare l’addio a Papa Francesco, il primo pontefice latinoamericano e tra i più amati della storia recente.
Un funerale semplice, come desiderato da Francesco
Nel rispetto dello stile sobrio che ha contraddistinto il suo pontificato, Papa Francesco aveva disposto un funerale ridotto all’essenziale. Niente tripla bara, niente catafalco, niente pastorale papale accanto alla salma. Solo una bara semplice e un rito essenziale, “da pastore e non da potente del mondo”, come ha spiegato il maestro delle celebrazioni liturgiche. La data scelta dai cardinali per le esequie dovrebbe essere sabato 26 aprile, ma la decisione definitiva spetta al Vaticano.
Il ruolo del Camerlengo e la gestione della Sede Vacante
Con la morte del Papa, si apre ufficialmente la Sede Vacante. Tutti i poteri passano al cardinale camerlengo, che gestisce l’ordinaria amministrazione fino all’elezione del nuovo pontefice. Gli appartamenti papali sono stati sigillati, come da tradizione, e i cardinali iniziano a riunirsi in congregazioni generali per discutere la situazione della Chiesa e delineare il profilo del successore di Francesco.
Verso il Conclave: le prossime tappe
Il Conclave – il momento in cui i cardinali si riuniscono in clausura per eleggere il nuovo Papa – si aprirà tra 15 e 20 giorni dalla morte del pontefice, quindi non oltre il 10 maggio. Nel frattempo, ogni giorno sarà celebrata una Messa in suffragio, i cosiddetti novendiali, per accompagnare l’anima del defunto pontefice verso la vita eterna.
Tra i cardinali elettori si fanno già i primi nomi: Zuppi, Tagle, Parolin. Il successore di Papa Francesco sarà chiamato ad affrontare sfide complesse, dagli abusi nella Chiesa al ruolo delle donne, dalle guerre globali alla crisi ambientale. Ma erediterà anche il messaggio di un papato riformatore, misericordioso e radicalmente umano.