Palazzo Marino accelera sull’operazione San Siro: a bando ancora aperto organizza la conferenza di servizi (per Milan e Inter)

La giunta Sala brucia i tempi e procede a marce forzate sul progetto San Siro. Esulta il Pd, che blocca ogni discussione in consiglio

Palazzo Marino accelera sull’operazione San Siro: a bando ancora aperto organizza la conferenza di servizi (per Milan e Inter)

Si può fare una conferenza di servizi per un’area sulla quale è ancora aperto il bando per la sua vendita, che in teoria (molto in teoria) potrebbe essere acquistata da chiunque? Sì, se si tratta della più grande speculazione immobiliare che Milano ricordi negli ultimi Sessanta anni (cioè il nuovo stadio di San Siro e aree limitrofe) e il piano che si discuterà è quello presentato da Inter e Milan, si può.

È infatti quanto accadrà oggi (martedì 15 aprile), secondo quanto illustrato ieri dall’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi in commissione, dove ha spiegato i prossimi passi del procedimento che, sebbene in teoria aperto a chiunque volesse acquisire Meazza e aree per soli 197 milioni, in realtà è finalizzato a portare quel pezzo di Milano pubblica nelle mani dei due fondi di investimento che possiedono Milan e Inter.

Un’operazione osteggiata dai cittadini dei comitati contrari all’abbattimento di San Siro, che ieri si sono fatti sentire a Palazzo Marino, parte dei quali – oltre 300 persone – sabato si era ritrovata al cinema Anteo per l’assemblea pubblica organizzata dal Comitato SìMeazza.

La conferenza dei servizi

“In conferenza dei servizi dovranno essere presentati i pareri da parte di diversi dipartimenti e aree del Comune di Milano – ha spiegato ieri l’assessore tra le proteste – e di altri enti invitati a presentare parere”, tra questi la Regione Lombardia, la Città metropolitana, Coni, Arpa.

Fedrighini: “Bando su misura per i due club”

Il 24 marzo scorso il Comune ha pubblicato l’avviso per la vendita di aree e bando per raccogliere proposte alternative a quelle dei club e la scadenza è al 30 aprile, tuttavia la struttura del bando (della durata di un mese) è congeniato, secondo il consigliere comunale Enrico Fedrighini, in modo tale che solo un progetto simile a quello di Inter e Milan, ma che prevedesse più soldi per le casse pubbliche, potrebbe imporsi. Abbastanza impossibile a verificarsi… Tanto che Fedrighini in Consiglio aveva parlato di “bando su misura per i club”.

“La Conferenza dei servizi rimarrà quindi aperta fino al 30 aprile e nel caso dovessero essere presentate delle proposte alternative le dovrà valutare – ha aggiunto l’assessore -. Chiuderà una volta istruiti i pareri”.

I sette punti del piano di Milan e Inter

Tancredi ha riassunto i punti salienti del documento presentato dai club, a partire dal costo stabilito dall’agenzia delle entrate per la vendita, di 197 milioni. “Le squadre confermano questo importo e la disponibilità a corrisponderlo con alcune precisazioni, che riguardano gli eventuali costi di bonifica e di demolizione dell’impianto – ha detto -. Il Comune di Milano non si è ancora espresso su questo”. Il progetto dei club prevede 140mila metri quadri di verde che sono la metà della superficie, 71500 posti, parcheggi tutti interrati, le funzioni commerciali. Del Meazza verrà mantenuta una porzione, l’attuale stadio rimarrà in funzione almeno fino al 2031.

Il verde profondo sarà solo sul 18% dell’area

Numeri non proprio precisissimi quelli esposti dall’assessore del sindaco Beppe Sala. Sul verde per esempio, uno delle richieste del Comune era che almeno il 50% dell’opera fosse parco. In realtà, secondo il progetto di Milan e Inter, il “verde profondo”, cioè quello con gli alberi, sarà solo sul 18% del costruito. Il restante 34% della superficie saranno prati (molti non calpestabili) di pochi centimetri di terra. Che copriranno colate di cemento.

“Le squadre propongono di sviluppare il procedimento in due comparti: uno riguarda la realizzazione del nuovo stadio – ha detto l’assessore – e un piano attuativo per la realizzazione del resto”. Il costo dell’intervento è di 1,2 miliardi.

Chi paga bonifiche e smantellamento? Per l’assessore sarà materia di discussione

L’assessore ha poi glissato sul punto centrale delle bonifiche e dello smantellamento (si parla di oltre 80 milioni, a fronte di una cessione dello stadio per 72 milioni…) del Meazza, ovvero chi dovrà pagare. Per l’assessore sarà materia di discussione: “I costi delle bonifiche per il progetto del nuovo stadio non sono stati neanche quantificati quindi bisogna capire di cosa parliamo. C’è una legge regionale e una legge stadi che prevede anche la possibilità che possano essere scomputati. Certamente si aprirà una negoziazione anche su questo punto”.

Giunta Sala e Pd esultano: accolte tutte le richieste del Comune

Parlando del documento presentato da Inter e Milano ha poi spiegato che “in buona parte corrisponde a quelle che erano state le determinazioni sia del Consiglio comunale nel 2023, sia della successiva delibera di giunta – ha concluso -. La prima impressione è che da un punto di vista della proposta è che molte cose chieste sono state proposte dalle squadre. Dopodiché, è necessario un approfondimento, domani si apre la conferenza dei servizi che entrerà nell’istruttoria e nelle analisi del documento”.

Dopo la conferenza dei servizi ci sarà l’approvazione del documento di fattibilità, poi un atto di compravendita.

E il Pd blocca ogni discussione in Consiglio

Entusiasta il Partito democratico che ha accolto con entusiasmo le dichiarazioni dell’assessore Tancredi e che, per bocca del suo consigliere Filippo Bottelli ha definito non necessari ulteriori passaggi della vicenda in Consiglio Comunale.

“Noi appoggeremo tutti i ricorsi che i comitati stanno presentando – ha spiegato il consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi – e faremo una mobilitazione all’inaugurazione dei Giochi olimpici dove andremo per spiegare alla stampa internazionale che quella cosa iconica che è San Siro verrà distrutta”.