Il Consiglio dei ministri ha approvato le modifiche al Documento programmatico di bilancio, che sarà inviato a Bruxelles e ha deciso che la manovra non cambia ma conterrà clausole di salvaguardia, per evitare che il deficit salga oltre il 2,4%, e un aumento delle dismissioni immobiliari. Nessun arretramento, dunque, sui pilastri fondamentali della manovra, come deficit e crescita, ma clausole salva deficit rafforzate e un piano di dismissione da 18 miliardi per evitare la procedura di infrazione per debito.
L’approvazione della nuova versione del Draft budgetary plan è stata preceduta da un vertice tra il premier Giuseppe Conte, i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi di Maio, e i ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e dei rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro. “Stiamo lavorando – aveva detto il vicepremier Salvini entrando a Palazzo Chigi – a una manovra che garantisce più posti di lavoro, più diritto alla pensione e meno tasse non per tutti ma per tanti italiani. Se all’Europa va bene siamo contenti, sennò tiriamo dritto”. “Sulla manovra – aveva aggiunto il ministro – c’è qualcosa da modificare ma non in base alle richieste di Bruxelles. Si cambia in base a quello che succede in Italia”.
Al termine del Consiglio dei ministri Di Maio ha detto che la manovra “per quanto ci riguarda non cambia né nei saldi né nella previsione della crescita, perché è nostra convinzione che questa manovra è quello che serve al Paese per ripartire”. “Questo Paese – ha aggiunto Di Maio – è fermo nella crescita perché è l’ultimo governo ha fatto una manovra di bilancio a saldo zero in cui non ha investito un solo euro per le imprese e i cittadini. Ovviamente nella lettera a Bruxelles abbiamo detto che aumentiamo la valorizzazione e delle dismissioni dei nostri immobili: potremo fare più soldi dai tagli e dalla dismissione di quello che non serve degli immobili di proprietà dello Stato. Abbiamo detto che il nostro obiettivo è mantenere il 2,4% e ci impegniamo a mantenerlo”.
“La notizia che devo dare agli italiani – ha detto ancora Di Maio – è che il reddito e la pensione di cittadinanza, il superamento della Fornero con quota 100, le misure per i risparmiatori truffati che rimborseremo sono provvedimenti che non cambiano: vanno avanti e creeranno un 2019 del cambiamento. Nel programma di dismissioni non ci sono i gioielli di famiglia: stiamo parlando di immobili e beni dello Stato di secondaria importanza. Sicuramente la dismissione avrà un effetto sul debito. E’ quantificato nella lettera”.
“Per quanto riguarda eventuali clausole di salvaguardia – ha aggiunto il vicepremier -, il nostro obiettivo è il 2,4% di deficit perché crediamo nella crescita all’1,5%. Non abbiamo aggiunto niente a quello che già leggete nella manovra di bilancio, perché non ci sono novità legislative, ma c’è l’impegno a mantenere quelli che sono i saldi indicati, quindi non facciamo i furbi sul deficit ma allo stesso tempo manteniamo gli impegni con gli italiani – ha concluso Di Maio – con i tagli agli sprechi e alla misura militare inutile ma anche le misure sociali”.