Si chiude con il patteggiamento a quattro mesi di reclusione il processo, per traffico di influenze illecite, nei confronti dell’ex magistrato, Luca Palamara. Nell’udienza di questa mattina il gup di Perugia, Nadia Giubilei, ha accolto la richiesta di patteggiamento avanzata dalla difesa dell’ex pm.
Nel procedimento veniva contestato a Palamara di avere messo a disposizione di due imprenditori amici, “le sue funzioni e i suoi poteri” in cambio della possibilita’ di essere socio occulto di uno stabilimento balneare in Sardegna, dell’uso gratuito di due scooter e di soggiorni di lusso a Capri e a Roma.
Palamara ha patteggiato a quattro mesi di reclusione
A presentare la richiesta di patteggiamento, su cui nella scorsa udienza era arrivato il via libera della Procura, erano stati gli avvocati Benedetto Buratti e Roberto Rampioni. Una risoluzione della vicenda che è arrivata dopo la riqualificazione dell’accusa da corruzione per l’esercizio della funzione e in atti giudiziari, al meno afflittivo traffico di influenze illecite.
Nella stessa udienza, il gup di Perugia ha rinviato a giudizio l’altro indagato, l’imprenditore Federico Aureli, che ha scelto di procedere con il rito ordinario. Già fissata la prima udienza che si terrà il 24 gennaio.
L’altra rogna per l’ex pm
Ma i guai per Palamara non sono ancora finiti. Sempre a Perugia, infatti, è ancora in corso l’altro processo che lo vede imputato, in concorso con il magistrato Stefano Rocco Fava, per rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio.