Sono stati rinviati a giudizio l’ex pm romano ed ex consigliere del Csm Luca Palamara e la sua amica Adele Attisani, indagati (rispettivamente per corruzione e concorso in corruzione) nell’ambito dell’inchiesta sulle nomine nelle procure. È quanto ha decisione del Gup di Perugia, Piercarlo Frabotta, al termine di una camera di consiglio durata circa tre ore. Il processo, per entrambi, si aprirà il prossimo 15 novembre, davanti al primo collegio del tribunale del capoluogo umbro.
La Attisani era considerata dall’accusa “istigatrice” delle presunte condotte illecite di Palamara e dunque risponde del reato di concorso in corruzione per un atto d’ufficio. In particolare l’ex consigliere del Csm era accusato di avere percepito presunte utilità, per sé e per la Attisani, per “l’esercizio delle sue funzioni e poteri”. In particolare – emerge dal capo d’imputazione – consentendo a Centofanti di “partecipare a incontri pubblici e riservati cui presenziavano magistrati, consiglieri del Csm e altri personaggi pubblici con ruoli istituzionali nei quali si pianificavano nomine e incarichi direttivi”.
E ancora: “Permettendo in tal modo a Centofanti – sempre in base all’accusa – di accrescere il suo ruolo di ‘lobbista’”. Le presunte utilità (il pagamento di viaggi, soggiorni, cene e lavori vari) – in base alla ricostruzione della Procura di Perugia – vennero date a Palamara anche per “la disponibilità di accogliere richieste di Centofanti finalizzate a influenzare o determinare anche tramite i rapporti con altri consiglieri del Csm o di altri colleghi, le nomine e gli incarichi da parte del Consiglio medesimo e le decisioni della sezione disciplinare del predetto organo”.
Il gup di Perugia ha accolto la richiesta di patteggiamento, a un anno e sei mesi, dell’imprenditore Fabrizio Centofanti, che, per l’appunta, era indagato per corruzione nel procedimento che coinvolge l’ex pm Palamara e la Attisani.
Il gup di Perugia ha assolto, invece, l’ex procuratore generale della Cassazione, Riccardo Fuzio, dall’accusa di rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio nell’ambito di uno dei filoni d’inchiesta che coinvolgono Palamara. Il processo a suo carico si è svolto con il rito abbreviato. Fuzio ha sempre rivendicato la correttezza del suo operato. “Ringrazio i miei avvocati e lo studio di Grazia Volo” si è limitato a dire all’uscita dall’aula l’ex pg della Cassazione.
“Il provvedimento del giudice – ha commentato all’Adnkronos il procura di Perugia, Raffaele Cantone – conferma il buon lavoro della Procura e la correttezza delle scelte fatte anche con la modifica del capo di imputazione avvenuta durante l’udienza preliminare. Siamo consapevoli che questo è un primo vaglio ma certamente si tratta di una valutazione particolarmente importante”.