Per fronteggiare il rialzo dei tassi da parte della Bce, il governo pensa a scadenze più lunghe per i mutui a tasso variabile. La proposta arriva dal vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, che si accoda a quanto già sostenuto dalla presidente Giorgia Meloni, quando ha sottolineato che era importante “fare di più” di fronte a una politica “semplicistica” come quella della Bce.
Salvini è tornato sul tema a Radio Anch’io, su Radio 1: “Stiamo lavorando con le banche per allungare le scadenze di chi ha un mutuo a tasso variabile, che per colpa delle scelte della Bce sta aumentando come rata incredibilmente”.
La proposta di Salvini sui mutui a tasso variabile
L’ìdea del vicepresidente del Consiglio è quella di prolungare le rate: “Mi piacerebbe che le banche italiane allungassero per famiglie e imprese i tempi di pagamento e quindi la rata rimanesse uguale”, afferma. In sostanza Salvini vorrebbe garantire rate uguali, ma per un periodo di tempo più lungo.
Non è peraltro da escludere un nuovo intervento del governo per consentire alle famiglie di convertire il mutuo dal tasso variabile a quello fisso, in modo da bloccare l’aumento dettato dal rialzo dei tassi. Per l’allungamento delle rate un intervento è possibile anche secondo il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi. Attualmente, secondo alcune stime, il mutuo medio è aumentato di quasi 300 euro rispetto al gennaio del 2022.