Il deputato dem ed ex ministro Pier Carlo Padoan ha detto addio a Montecitorio. Ha optato per il Consiglio di amministrazione di Unicredit, che l’ha anche indicato come presidente, e martedì scorso, 24 ore prima che la Giunta delle elezioni dichiarasse la sua incompatibilità, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al presidente della Camera, Roberto Fico, rassegnando le dimissioni e specificando anche di voler rinunciare alla remunerazione da parlamentare “a far data dalla nomina nel consiglio di amministrazione di Unicredit”.
La Giunta ieri si è così limitata solo a prendere atto della proposta di dichiarazione di incompatibilità dell’ex ministro, essendo ormai stata superata dalle dimissioni. A non accennare minimamente, al momento, di voler mollare il seggio a Montecitorio è invece la deputata leghista Giorgia Latini, nominata assessore regionale nelle Marche, dopo che oltre un mese fa la Regione è stata strappata dai sovranisti al centrosinistra, con l’elezione a governatore di Francesco Acquaroli, di Fratelli d’Italia.
La Giunta delle elezioni ha precisato che tale carica “è evidentemente incompatibile con il mandato parlamentare” ed ha così accertato l’incompatibilità senza bisogno neppure di dover votare su tale aspetto. La Giunta ha infine comunicato al presidente Fico tale dichiarazione di incompatibilità e la Latini dovrà decidere se mantenere il seggio alla Camera rinunciando all’assessorato o viceversa.
“Il cambiamento siamo noi! Io ci credo – ha sostenuto la leghista rivolgendosi agli elettori quando si è candidata alla Camera – ci metto la faccia e mi assumo la responsabilità per creare un futuro migliore per i miei figli! Sarò una sentinella per la tutela del territorio e al servizio dei marchigiani. Io ci sono e voi? Andiamo a vincere per far risplendere le nostre risorse culturali, enogastronomiche, paesaggistiche, artigianali e imprenditoriali!”. Poi la nomina ad assessore regionale alla cultura, politiche giovanili, pari opportunità e sport.