L’attentato a Mosca? Per lo scrittore Nicolai Lilin si trattava di “un’operazione d’assalto urgente, non preparata e non pianificata, per cui loro hanno deciso di entrare subito perché non c’era tempo da perdere”. Lo scrittore riconosce che “le ambasciate statunitense e britannica l’otto marzo hanno condiviso un avvertimento ai loro cittadini che si trovavano in Russia, dicendo di non frequentare luoghi pubblici per probabile pericolo di terrorismo” quindi per lui c’è di mezzo un “probabile coinvolgimento della Cia, di oligarchia anglosassone e per questo attentato terroristico si dice che è molto probabile che dietro ci siano le solite forze che cercano di mettere in difficoltà la Russia”.
Lo scrittore italo-russo Nicolai Lilin la spara grossa sull’attentato a Mosca. Sente puzza della Cia nella strage di Mosca
In un’epoca difficile in cui la propaganda sostituisce la verità sia da un parte che dall’altra dopo l’attentato alla Crocus City Hall nella periferia di Mosca il 22 marzo anche in Italia si fanno largo coloro che posseggono la risposta prima ancora che siano chiare le domande. C’è Amedeo Avondet, 23 anni, leader del movimento politico Italia Unita e considerato tra le principali voci della propaganda russa in Italia che nel giro di pochi minuti ci fa sapere che “tutte le piste portano a Kiev”. Prove? Nessuna. Così bellicisti e pro Putin si sfidano a colpi di propaganda, come se la guerra sulla pelle delle persone fosse solo un palcoscenico in cui ritagliarsi la propria tifoseria.
Nicolai Lili, russo naturalizzato italiano, pubblica sul suo canale Telegram un video manipolato nel quale il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina ammette il coinvolgimento di Kiev nell’attacco terroristico al Crocus City Hall. Solo che il video, diffuso inizialmente via Telegram dal programma russo 60 Minut e dalla conduttrice Olga Skabeeva, risulta essere stato creato ad arte grazie ad alcune clip messe insieme e a un deepfake generato con l’Intelligenza Artificiale.
Oleksiy Danilov, il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, non ha infatti mai rilasciato una intervista o dichiarazione parlando del coinvolgimento del suo Paese nella sparatoria del 22 marzo. È sempre Lilin a rilanciare la bufala russa secondo cui uno dei terroristi sarebbe Rustam Azhiyev, cittadino ucraino che ha combattuto nelle Forze Armate dell’Ucraina. Peccato che i sospettati, di nazionalità tagika – Dalerdzhon Mirzoyev, Saidakrami Murodali Rachabalizoda, Shamsidin Fariduni e Muhammadsobir Fayzov, li abbiamo potuti vedere in viso in tribunale. Falso anche questo.
Di errori Lilin ne ha collezionato parecchi
Di errori Nicolai Lilin ne ha collezionato parecchi. Nel 2014 aveva pubblicato un lungo articolo che partiva dalla fotografia di una bandiera ucraina con a fianco una bandiera nazista. In breve tempo si scoprì che quell’immagine era un frame di un film. Sempre nel 2014 lo scrittore era convinto di avere trovato una confessione eccezionale: un pilota ucraino avrebbe dichiarato di avere sparato sul Boeing della Malaysia Airlines abbattuto sull’Ucraina. Solo che la fonte di Lilin era un articolo di un giornale satirico. Nelle ultime settimane Lilin ha scritto molto anche sulla vedova dell’oppositore di Putin, Navalny, lasciando intendere una vedovanza “allegra” sulla linea della propaganda di Putin.
Lo scrittore è candidato alle Europee 2024 nella lista Pace Terra Dignità di Michele Santoro
Lilin però non è solo uno scrittore. Nicolai Lilin, infatti, è candidato alle Europee 2024 nella lista Pace Terra Dignità di Michele Santoro. Forse questo è il danno più grave: prestare il fianco con falsità a chi da tempo si sforza di tratteggiare come macchiettistici coloro che credono nella pace come obiettivo politico. Così Lilin alla fine riesce a essere il migliore alleato di coloro che Santoro vorrebbe (politicamente) combattere.