Carabinieri e poliziotti sempre più spesso vittime di una criminalità feroce, cittadini che temono di essere aggrediti in strada o addirittura nelle loro case, le mafie che rialzano prepotentemente la testa al Sud. Mentre quotidianamente il dibattito viene monopolizzato dal tema migranti, sono tante le risposte che gli italiani attendono dal Ministero dell’interno, dove a lavorare soprattutto al contrasto al racket e all’usura, c’è il sottosegretario Luigi Gaetti, scelto dal Movimento 5 Stelle per l’esperienza maturata nell’antimafia. Medico con la passione per la politica, Gaetti nella scorsa legislatura, dopo essere stato eletto al Senato, è stato nominato vice presidente della commissione parlamentare antimafia.
Nel 2018 è stato poi scelto come sottosegretario al Viminale dai gialloverdi. Sono quindi state assegnate a lui le deleghe per le materie di competenza dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, quelle di competenza del Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, quelle di competenza del Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti e quelle di competenza del Commissario straordinario per le persone scomparse.
Sottosegretario Gaetti, la notte scorsa a Roma è stato ucciso un carabiniere intervenuto in borghese insieme a un collega per bloccare un’estorsione. Un mese fa, sempre nella capitale, è stato accoltellato un poliziotto. Qualcosa non ha funzionato nella gestione di tali interventi?
Credo di no. Le nostre forze dell’ordine hanno grande competenza e professionalità. Fanno corsi d’aggiornamento continui, ma purtroppo ci sono disgrazie che, per quanto si cerchi di essere preparati, con persone così violente non si riescono a evitare. Tra quest’anno e l’anno prossimo verranno assunti altri ottomila carabinieri, poliziotti, finanzieri e vigili del fuoco. Senza contare che un aiuto sta arrivando anche da telecamere sempre più performanti. Il tema sicurezza sta andando avanti in maniera secondo me importante. Si stanno facendo grandi passi.
La sindaca Virginia Raggi ha sostenuto che mancano nella capitale circa duemila agenti e che così sono inutili anche gli sforzi che fanno i vigili urbani per contribuire a mantenere sicura la città. C’è un caso Roma?
Roma è davvero grande. Non c’è un caso, ma le forze dell’ordine nella capitale sono sotto organico e vanno integrate.
Salvini aveva assicurato che avrebbe inviato dei rinforzi, ma così non è stato.
Si è fatto un grande lavoro di organizzazione, valutando la situazione in tutta Italia, in base al numero dei reati e anche in termini di qualità dei reati stessi, per capire dove concentrare il nuovo personale da assumere. Il lavoro è in atto e ritengo che verranno colmate molte criticità.
In commissione parlamentare antimafia, analizzando la situazione nel casertano, è stato sollevato il problema che i clan stanno riprendendo vigore e l’azione di contrasto sembra essere diminuita. Si sta sottovalutando il problema?
Nessuna sottovalutazione. Le mafie però stanno cambiando, si insinuano nell’economia ed è diventato più complesso contrastarle. In questi mesi la Guardia di finanza ha lavorato molto e stiamo anche approntando nuove norme per risolvere il problema ad esempio delle poche denunce presentate dalle vittime del racket. Non si può sempre comunicare tutto quello che si fa, soprattutto quando ci sono delle vittime da tutelare, ma su tali temi io ad esempio mi sono già confrontato con 40 prefetti.
Non è che magari al Viminale concentrandosi tanto sui migranti è stato perso di vista il resto?
Il Governo ha messo in atto numerosi provvedimenti e come dicevo già stiamo approntando altre norme, migliorando ad esempio la gestione dei beni confiscati. In oltre un anno il Governo ha prodotto tanto e di più non si poteva fare.
Ritiene che i migranti siano la principale emergenza?
No, non lo sono. La vera emergenza è creare tutte quelle condizioni necessarie per un vivere diverso, per la crescita, per sviluppare l’etica sociale, il lavoro e sostenere le famiglie. Se tutti facciamo la nostra parte l’Italia può continuare a vivere serena.