Ottantesimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, ecco tutti i leader presenti all’evento

Ottantesimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, ecco tutti i leader presenti all'evento

Ottantesimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, ecco tutti i leader presenti all’evento

Re, regine, presidenti, primi ministri e dignitari di 54 paesi si sono riuniti oggi ad Auschwitz per commemorare l’80esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio nazista. L’evento, che pone al centro dell’attenzione i pochi sopravvissuti ancora in vita, rappresenta un momento cruciale per ricordare le atrocità dell’Olocausto e ribadire l’importanza della memoria storica.

I leader presenti alla cerimonia

Tra i partecipanti spiccano numerosi capi di Stato e leader internazionali. Presenti re Carlo III d’Inghilterra, re Filippo VI di Spagna, re Federico e la regina Maria di Danimarca, re Guglielmo Alessandro e la regina Máxima dei Paesi Bassi, oltre al principe Filippo del Belgio.

A rappresentare l’Italia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato da leader europei come Emmanuel Macron, presidente della Francia, Frank-Walter Steinmeier, presidente della Germania, e i presidenti di Estonia, Finlandia, Bulgaria, Ungheria, Malta, Moldavia, Slovacchia e Slovenia. Tra i primi ministri presenti, Olaf Scholz (Germania), Dick Schoof (Paesi Bassi), Ulf Kristersson (Svezia) e Micheál Martin (Irlanda). Anche il premier canadese Justin Trudeau ha confermato la sua partecipazione, mentre rappresentanti di Argentina e Messico sono presenti con i rispettivi ambasciatori.

Un tributo ai sopravvissuti

Quest’anno l’evento si concentra particolarmente sui sopravvissuti e sul loro messaggio. Circa 50 ex detenuti di Auschwitz sono presenti alla cerimonia, testimoni viventi delle atrocità perpetrate in questo luogo. Pawel Sawicki, portavoce del museo di Auschwitz, ha sottolineato che la presenza di sopravvissuti è fondamentale: “Sappiamo tutti che per il 90esimo anniversario non sarà possibile avere un gruppo numeroso. Quest’anno ci concentriamo sul loro messaggio”.

Durante la cerimonia, di circa 90 minuti, sono previsti solo due interventi: quello di Piotr Cywinski, direttore del museo statale e memoriale di Auschwitz-Birkenau, e quello di Ronald Lauder, presidente del Congresso ebraico mondiale. Nessun discorso da parte di politici, in segno di rispetto e per lasciare spazio alla memoria diretta dei sopravvissuti.

Auschwitz: simbolo della Shoah

Il campo di Auschwitz-Birkenau, situato nella città polacca di Oswiecim, fu istituito dalle autorità naziste tedesche nel 1940 per imprigionare oppositori polacchi. Successivamente, fu ampliato con altri 40 campi, tra cui Birkenau, diventando il principale luogo di sterminio di massa. Dal 1940 al 1945, circa 1,3 milioni di persone furono deportate ad Auschwitz; 1,1 milioni persero la vita, tra cui un milione di ebrei. Il campo è divenuto un simbolo indelebile del genocidio di 6 milioni di ebrei durante l’Olocausto.

Designato come Giorno della Memoria dell’Olocausto dalle Nazioni Unite, il 27 gennaio è un’occasione per riflettere sull’odio, il razzismo e l’antisemitismo. Oggi Auschwitz è un museo statale polacco e un memoriale, visitato nel 2024 da oltre 1,83 milioni di persone. La cerimonia odierna è un monito per le generazioni future. Come ha ricordato Piotr Cywinski, “Preservare la memoria è un dovere collettivo, non solo per rendere giustizia alle vittime, ma per prevenire che simili atrocità si ripetano”.