Le Lettere

Ostaggi e caviale

Ostaggi e caviale

Appena penso che i giornali italiani fanno schifo, ecco che loro si superano. Sui tre prigionieri israeliani liberati sabato scorso hanno scritto “ostaggi pelle e ossa”, “macabro show di Hamas” e addirittura “un nuovo olocausto”, senza dire che quelli liberati prima erano ben nutriti e che invece i palestinesi rilasciati da Israele sono tutti sofferenti, malati, sembrano usciti da Auschwitz.
Gemma Corvieri
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Gentile lettrice, sì, nel ramo stampa e schifezze non ci facciamo mancare nulla. Chiaro che quei tre israeliani hanno sofferto un po’ la fame. D’accordo, c’era poco o niente da mangiare perché Israele non faceva entrare viveri e medicinali e mancava anche l’acqua potabile (ha visto i video coi bambini che succhiavano l’acqua dalle pozzanghere?), però un tozzo di pane potevano trovarlo, quei cattivi di Hamas, magari togliendo il pane di bocca ai loro figli, tanto si sapeva che i bambini erano destinati a essere ammazzati dalle bombe e dai cecchini, quindi quello era pane sprecato. Invece gli ostaggi rilasciati da Israele li abbiamo visti in forma, ben nutriti, palestrati, sbarbati, profumati. Alcuni perfino in grado di camminare, pensi. Israele sì che è l’unica democrazia del Medio Oriente, come dice la Hasbara, branca disinformazione del Mossad. Viene alla mente il dramma di Cecilia Sala in carcerein Iran, costretta a mangiare carne e lenticchie senza che le chiedessero se non preferisse caviale e aragoste. Che incivili, gli islamici. Per fortuna ci sono i giornali del democratico Occidente che rimettono le cose a posto e danno a Cesare quel che è di Cesare e a Israele quel che è degli altri.