Siamo lontanissimi dal “giovanotto sull’orlo di una crisi di nervi che incarna l’inciucio sublime tra sinistra e liberismo”, campione di “boutade” e “battutismo”, incarnazione del “dottor Jekyll e mr Hyde”. Uno che “se vince le primarie (eravamo nel novembre 2012, appena un anno fa, ndr), allora siamo liberi tutti”. Dopo mesi di scintille, Nichi Vendola si scopre renziano e aggiorna il vocabolario: Beppe Grillo è “un miliardario che specula sulla povertà degli altri”; Matteo Renzi è la “spigliatezza e la modernità” dell’Italia del futuro. A margine della direzione nazionale di Sel, Vendola attacca il leader del Movimento 5 Stelle, pungolato ieri dal neosegretario del Pd: “Renzi fa bene a sfidare Grillo, a snidarlo, perché Grillo è in una posizione molto comoda. È un miliardario che prova a speculare sulla povertà degli altri. Ha portato in Parlamento un esercito di senatori e deputati ma li tiene nel freezer. Credo voglia soltanto parlar male, è contro tutti gli altri, ma non indica come tirare fuori l’Italia dal pantano della sofferenza e della povertà”. Vendola chiede ora a Renzi di incalzare il governo di Enrico Letta: “Noi dobbiamo fare i conti con tre questioni, altrimenti rischiamo il moltiplicarsi dei forconi. La prima è lo schianto del ceto medio; la seconda questione è la povertà di reddito e di futuro delle giovani generazioni; la terza è la povertà assoluta, dei bambini e degli anziani. Insieme questi tre fattori rappresentano un buco nero. Su questo mi aspetto che Renzi scuota dalle fondamenta il governo Letta, che si è dimostrato incapace e inadeguato, che ha messo in campo palliativi e non risposte che abbiano un profilo strategico”. Di più: per il governatore della Puglia, “il governo Letta è la principale barriera allo sviluppo della potenza del discorso comunicativo e politico di Matteo Renzi”. Potenza del discorso comunicativo e politico? Ah, quanto sono mutevoli gli amori in politica…
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