Il timore che alle prossime amministrative non tutto possa andare per il meglio c’è. E per questo Matteo Renzi ha deciso di giocare in difesa sottolineando che quello del 5 giugno è un voto in cui “si parla di sindaci, di chi deve mettere a posto le strade, non di chi sta al governo del Paese”. Gli ultimi sondaggi hanno fatto suonare l’allarme dalle parti dell’entourage del segretario del Partito democratico. A Roma in testa viene data la candidata del Movimento 5 Stelle, Virginia Raggi. A Milano, invece, il candidato di Renzi, ovvero mr Expo Giuseppe Sala, viene dato in tesata ma con Stefano Parisi, candidato del centrodestra, in rimonta. Spostandoci a Napoli il favorito sembra essere il sindaco uscente, Luigi De Magistris, non certo un amico di Renzi. E allora anche nella città partenopea sembra chiaro che il Pd rischia una dura sconfitta. Ecco perché Renzi ha scelto una tattica difensiva. La vera partita del premier resta quella del referendum costituzionale di ottobre. Ma quello delle Comunali sarà un banco di prova indicativo che non può essere derubricato. Anche perché dai risultati del 5 giugno gli indecisi (anche quelli del Pd) sul referendum costituzionale potrebbero decidere da quale parte far pendere la bilancia. Se Renzi dovesse uscire sconfitto dalle Comunali anche parte della minoranza dem, insieme ad altre fazioni che tengono in piedi l’attuale Governo, potrebbero decidere se dare o meno la spallata a Renzi col referendum, buttandolo giù dalla torre.
Ora le Comunali terrorizzano Renzi. Ecco perché il presidente del Consiglio gioca in difesa: “Voto sui sindaci e non sul Governo”
Matteo Renzi ha deciso di giocare in difesa sottolineando che quello del 5 giugno è un voto sui sindaci e non sul Governo