Ora i dazi diventano light, ma Ue e Italia restano nel mirino

Negli Usa si parla di dazi soft, ma con meno flessibilità per i Paesi con cui esiste un maggiore squilibrio commerciale, come Ue e Italia.

Ora i dazi diventano light, ma Ue e Italia restano nel mirino

Wall Street festeggia, le Borse europee no. La possibile svolta dell’amministrazione statunitense, che ora pensa a dei dazi in versione light, non basta a confortare gli investitori del Vecchio Continente. E il motivo è semplice: è vero che ora si parla di tariffe soft, ma è anche vero che tra gli esclusi ci potrebbero essere proprio i Paesi dell’Ue, quelli verso cui l’Usa vede pendere in negativo la bilancia commerciale. L’indiscrezione del Wall Street Journal, secondo cui i dazi per determinati settori industriali potrebbero essere rinviati, fa ben sperare comparti come quelli di auto, semiconduttori e aziende farmaceutiche. Anche se il presidente Usa, Donald Trump, conferma che annuncerà in futuro tariffe su automobili, alluminio e farmaceutici, con l’obiettivo di aumentare la produzione nazionale di questi prodotti per qualsiasi emergenza, comprese le guerre.

Dazi light, ma Ue e Italia rischiano di essere esclusi

Ma Trump non fornisce una data e gli Usa sembrano aprire a trattative specifiche e più flessibilità. Insomma, i dazi su auto, microchip e farmaci potrebbero partire dopo il 2 aprile o riguardare solo alcuni Paesi. Ma quali? Dovrebbero restare i cosiddetti dirty 15, ovvero il 15% delle nazioni con cui esiste un maggiore squilibrio commerciale. Paesi non indicati dall’amministrazione Usa, ma in cui rientrano Cina, Giappone, India, Russia e anche l’Ue. Quindi pure l’Italia. Non a caso l’Ue continua a trattare, con il commissario Maros Sefcovic che è a Washington proprio per discutere di relazioni commerciali. Intanto Trump annuncia “tariffe secondarie” sul Venezuela: chiunque acquisti petrolio e gas da Caracas “sarà costretto a pagare una tariffe del 25% agli Usa su qualsiasi commercio”. Le notizie di giornate fanno esultare Wall Street, mentre le Borse Ue chiudono in calo e il petrolio – per l’annuncio sul Venezuela – risale.

Il messaggio di Mattarella

In Italia, invece, il governo continua ad avere un approccio distaccato dai dazi, quasi a voler difendere la guerra commerciale di Trump. E allora a intervenire ci pensa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che spiega come i mercati aperti rispondano a due “interessi vitali: la pace e i nostri interessi vitali di esportazione”. I dazi, invece, “creano ostacoli ai mercati” e “questo per noi è inaccettabile ma dovrebbe essere per tutti i Paesi del mondo inaccettabile”. Secondo il capo dello Stato, “una collaborazione su regole reali è indispensabile”, ma non bisogna temere perché “l’Ue ha dimensioni, consistenza e forza per interloquire in modo autorevole e con determinazione per contrastarli”. Un’azione da mettere in campo “con calma ma con determinazione”. Rispondendo, quindi, per non farsi schiacciare.