“L’esercito ha colpito poco fa obiettivi della Jihad islamica a Gaza. Si tratta di un’operazione per rimuovere una minaccia concreta nei confronti di cittadini israeliani e nelle zone vicine a Gaza”. È quanto ha detto il premier israeliano, Yair Lapid. “Il governo di Israele – ha aggiunto – non permetterà ai terroristi di minacciare cittadini. Chiunque cerchi di colpirci sappia che lo raggiungeremo”.
Ucciso a Gaza, nel corso di un’operazione dell’Esercito israeliano, un comandante della Jihad islamica e altri 14 miliziani. Tel Aviv ha attivato anche l’Iron Dome
L’esercito israeliano ha confermato l’uccisione del comandante della Jihad islamica nel nord della Striscia, Tayasir Jabari. Insieme a lui – ha fatto sapere il portavoce militare – sono stati uccisi durante l’operazione Breaking dawn altri 14 membri dell’organizzazione. Il ministero della sanità di Gaza per ora – secondo i media – parla di 7 morti e 40 feriti.
Il segretario generale della Jihad Islamica, al-Nakhala: “Tel Aviv sarà tra gli obiettivi della resistenza”
“Questo è un giorno destinato alla vittoria e il nemico deve capire che ci sarà una guerra senza resa. I combattenti della resistenza devono stare uniti, non abbiamo linee rosse né freni”. È la minaccia lanciata a Israele dal segretario generale della Jihad Islamica, Ziad al-Nakhala, dopo l’avvio dell’operazione delle forze armate israeliane contro l’organizzazione nella Striscia di Gaza. Al Nakhalah, ha annunciato che ci sarà una rappresaglia contro Israele avvertendo che “Tel Aviv sarà tra gli obiettivi della resistenza”.
Hamas: “Il nemico israeliano, che ha avviato l’escalation contro Gaza e ha commesso un nuovo crimine, deve pagarne il prezzo”
“Il nemico israeliano, che ha avviato l’escalation contro Gaza e ha commesso un nuovo crimine, deve pagarne il prezzo e assumersi la piena responsabilità” ha detto, invece, il portavoce di Hamas, Fawzi Barhoum, commentando l’operazione Breaking dawn.
Le Forze di difesa israeliane hanno schierando batterie aggiuntive del sistema di difesa missilistica Iron Dome nella parte centrale del Paese, come precauzione contro il possibile lancio di razzi dalla Striscia di Gaza, secondo quanto riferisce il quotidiano israeliano Haaretz. Il reclutamento dei riservisti, hanno riferito le Idf, per ora è limitato principalmente nella difesa aerea Iron Dome.