Assolto perché il fatto non sussiste. Per Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e all’epoca dei fatti ministro dell’Interno, arriva l’assoluzione nel processo relativo al caso Open Arms. Il leader della Lega era accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio.
La seconda sezione penale del tribunale di Palermo ha quindi assolto Salvini dalle accuse perché “il fatto non sussiste”. Secondo l’accusa, il vicepresidente del Consiglio avrebbe impedito in maniera illegittima lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave Open Arms. I fatti risalgono all’agosto del 2019, quando Salvini era titolare del Viminale.
Scampato pericolo, sì. Ma anche, se non soprattutto, la consapevolezza che da ora in poi la carta del vittimismo non potrà più essere giocata da Salvini. Che ormai da anni – circa 36 i mesi complessivi del processo fino alla sentenza di ieri – utilizza il processo del caso Open Arms per ergersi a vittima presa di mira dai magistrati per aver svolto il suo lavoro.
Caso Open Arms, Salvini assolto: la soddisfazione di Meloni
I pm avevano chiesto una condanna a sei anni di reclusione. Al momento della sentenza Salvini era in aula insieme alla compagna Francesca Verdini e a diversi dirigenti della Lega. Al momento della lettura è anche scoppiato un applauso. Lo stesso Salvini ha commentato: “Sono felice, dopo tre anni ha vinto la Lega, ha vinto l’Italia. Difendere la Patria non è un reato ma un diritto”.
Al momento della lettura della sentenza è scattato l’applauso dei tanti politici e simpatizzanti del leader leghista presenti in aula. Salvini ha reagito abbracciando la fidanzata, Francesca Verdini (in lacrime). Esulta la legale del ministro, Giulia Bongiorno: nei confronti del leader leghista era stata chiesta una pena di sei anni. “Sono felice, dopo tre anni ha vinto la Lega, ha vinto l’Italia”, festeggia Salvini. Che continua: “Difendere la Patria non è un reato ma un diritto. Andrò avanti ancora più determinato di prima”. Il vicepresidente del Consiglio parla di “giorno meraviglioso” e non risparmia un attacco politico, soprattutto all’ong spagnola: “Chi pensava di usare i migrati per fare politica ha perso e torna in Spagna con le mani in saccoccia”.
L’assoluzione di Salvini è stata accolta con gli applausi dai banchi del centrodestra anche nell’Aula della Camera, al lavoro sulla manovra. Ma è stata accolta anche dal commento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che prende chiaramente posizione a difesa del leader leghista, parlando di un “giudizio che dimostra quanto fossero infondate e surreali le accuse rivoltegli”. “C’è un giudice a Palermo”, è invece il commento sui social dell’altro vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani.
Esultano anche altri ministri, da quello dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che parla di “grande giorno per l’Italia”, a quello dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che si dice “contento per lo Stato italiano”. Un commento arriva anche da Matteo Piantedosi, oggi ministro dell’Interno: “Da cittadino e da ministro sottolineo l’importanza di questa sentenza che riafferma un principio importantissimo: non si può mettere sotto processo la linea politica di un governo. Di questo si stava parlando a Palermo”. Solidarietà a Salvini è arrivata anche dall’estero, con l’immediato commento del premier ungherese Viktor Orban: “La giustizia ha prevalso, bravo Matteo Salvini, un’altra vittoria per i Patrioti per l’Europa”.
All’opposto, non manca il commento di Oscar Camps, fondatore della ong Open Arms: “Il dispiacere è soprattutto per le persone, che come abbiamo detto dal primo minuto sono state private della loro libertà. Aspettiamo le motivazioni dei giudici, per valutare se appellare la sentenza come speriamo anche la procura della Repubblica”. Un commento arriva anche dal presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte (all’epoca dei fatti presidente del Consiglio), che sottolinea come i giudici siano “un potere autonomo” ed è “bene che tutte le forze di centrodestra lo tengano ben presente quando pensano di aver ragione e quando hanno un’opinione contraria”. Per Matteo Renzi, invece, l’assoluzione di Salvini “è una buona notizia”, ma “la condanna di natura squisitamente politica per la sua gestione migratoria tuttavia resta”. Resta comunque un punto: ora per Salvini viene meno la retorica vittimista che si è fatta ancor più forte – con tanto di manifestazioni in piazza – da quando la procura ha chiesto sei anni di carcere per l’ex ministro dell’Interno.