Non solo i vitalizi. Un altro antico privilegio della Casta potrebbe avere i giorni contati. Grazie alla proposta di legge della vice presidente della Camera, Maria Edera Spadoni. Nel mirino della deputata M5S è finita la norma del 1965 che impedisce ai creditori dei parlamentari di sequestrare o pignorare le indennità e la diaria spettanti ad onorevoli e senatori. Disposizioni che, si sottolinea nella relazione introduttiva della proposta, “richiedono ancora di essere adeguate alla mutata sensibilità sociale”.
Questione di eguaglianza – Insomma, la pacchia è finita. O meglio, sta per finire. Anche perché se nella passata legislatura a cancellare l’assurdo privilegio ci aveva provato, senza successo, Gianni Melilla (Sel), questa volta in Parlamento ci sono i numeri per portare la legge fino al traguardo e abrogare lo scudo che rende inattaccabili gli stipendi di deputati e senatori. “è giunto dunque il momento di prevedere, nel rispetto del principio di eguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione, che l’indennità e la diaria dei parlamentari, come quelli di qualsiasi altro lavoratore italiano, possano essere pignorate da eventuali creditori o sequestrate, rimuovendo una norma che può essere percepita come immotivata diseguaglianza tra i parlamentari e i cittadini”, si legge ancora nella relazione che accompagna la proposta di legge a prima firma della Spadoni. Anche perché, “nel contesto della profonda crisi economico-finanziaria che ha colpito il nostro Paese, la norma – concepita in origine come tutela dell’indipendenza del parlamentare – finisce per alimentare il sentimento di sfiducia dei cittadini italiani verso il sistema politico”.
Scure in azione – Una battaglia che la Spadoni è decisa a portare avanti fino in fondo. “In pochissimo tempo abbiamo tagliato i vitalizi (al momento solo alla Camera, ndr) e abbiamo detto addio al costosissimo e inutile Air Force Renzi – spiega la vice presidente di Montecitorio -. Ma non è finita qui: questo è solo l’inizio”. Ora tocca all’impignorabilità dell’indennità e della diaria dei parlamentari. “è ora di dire basta anche a questa assurdità andata avanti per più di 50 anni”, promette la Spadoni.