Omicidio Ziliani, la confessione di Mirto Milani: perché ha ucciso l’ex vigilessa di Temù insieme a due delle tre figlie della donna.
Omicidio Ziliani, la confessione di Mirto Milani dal carcere
Si sono concluse dopo mesi le indagini sul caso dell’omicidio di Laura Ziliani, ex vigilessa di 55 anni residente a Temù, in provincia di Brescia. Per l’uccisione della donna, dal 24 settembre 2021, sono reclusi in carcere due delle tre figlie della vittima, Silvia Zani (28 anni) e Paola Zani (20 anni), e Mirto Milani, fidanzato di Silvia e amante di Paola. Sia le due figlie della 55enne che il fidanzato/amante sono stati accusati di omicidio.
In seguito alla chiusura delle indagini sul caso annunciata dalla Procura, Milani ha richiesto un interrogatorio in carcerenel corso del quale ha ammesso le proprie responsabilità rispetto al delitto compiuto l’8 maggio 2021. L’interrogatorio si è tenuto nella serata di mercoledì 25 maggio, a oltre un anno dalla morte dell’ex vigilessa.
A quanto si apprende, anche Silvia e Paola Zani hanno chiesto di parlare con gli inquirenti.
La richiesta di essere sottoposti a interrogatorio avanzata da parte degli accusati rappresenta una strategia processuale in considerazione della concessione di eventuali attenuanti.
Intanto, i pm di Brescia sono convinti che tutti e tre gli imputati abbiano agito contemporaneamente e insieme per uccidere la donna e far poi sparire il suo cadavere, presumibilmente per ragioni economiche.
Perché Milani ha ucciso l’ex vigilessa di Temù insieme a due figlie della vittima
In relazione all’omicidio Ziliani, la donna è stata stordita con tranquillanti a base di benzodiazepine nella notte tra il 7 e l’8 maggio 2021 presso la sua abitazione situata in via Ballardini a Temù. Secondo quanto scritto dal medico legale Andrea Verzeletti che ha condotto l’esame autoptico sulla salma dell’ex vigilessa, è possibile leggere che l’assunzione di simili farmaci hanno indotto “sonnolenza, torpore, ridotta capacità di movimento e in generale di reagire a insulti lesivi esterni” ma non la morte.
Dopo essere stata stordita, la donna sarebbe poi stata soffocata con un oggetto soffice come, ad esempio, un sacchetto di plastica o un cuscino.
Il cadavere di Laura Ziliani è stato, poi, seppellito in prossimità della riva del fiume Oglio ed è stato rinvenuto l’8 agosto 2021, tre mesi dopo l’omicidio, tra la vegetazione.
Il movente del delitto sarebbe da imputare a questioni di ragioni economiche e alla volontà dei tre imputati di subentrare alla 55enne nella gestione di un cospicuo patrimonio immobiliare composto da terreni e fabbricati.