Omicidio Carol Maltesi: nonostante la piena confessione alle forze dell’ordine, è ancora avvolto nel mistero il movente dell’assassino della donna, Davide Fontana.
Omicidio Carol Maltesi, la confessione del carnefice Davide Fontana
Davide Fontana, 43 anni, ha confessato l’omicidio di Carol Maltesi, attrice nota nel mondo dei film a luci rosse con il nome d’arte Charlotte Angie. L’assassino vive a Rescaldina, comune nell’hinterland di Milano, situato nella parte meridionale del capoluogo lombardo, e svolge la professione di impiegato di banca, fotografo e food blogger.
L’uomo e la vittima erano vicini di casa: si erano conosciuti a ottobre 2020 e avevano avuto una “relazione molto aperta” che si era poi conclusa in modo pacifico. Con il trascorrere dei mesi, entrambi avevano cominciato nuove relazioni, pur continuando ad avere rapporti intimi nella vita reale oppure davanti a un obiettivo.
In relazione all’omicidio di Carol Maltesi, Fontana ha rilasciato una lunga confessione ai carabinieri, raccontando: “Dovevamo fare due video. Il secondo molto più violento del primo. Dopo la prima scena di sesso siamo saliti in camera da letto, dove è installato un palo da lap dance. Ho legato i polsi della ragazza al palo con del nastro telato e un sacchetto di plastica nero sulla testa – e ha aggiunto –. Lei era completamente nuda, sdraiata a terra a pancia in su. Le ho legato anche i piedi. Ho preso un martello e ho iniziato a colpirla su tutto il corpo, non forte, partendo dalle gambe in su. Poi quando sono arrivato verso la testa ho iniziato a colpirla forte”.
Movente ancora sconosciuto: tutte le ipotesi
Per quanto riguarda il movente dell’aggressione, invece, Davide Fontana non ha ancora spiegato da cosa sia scaturito l’eccesso di violenza usato contro la vittima.
A questo proposito, infatti, ha dichiarato: “Non so bene il perché. Non so che cosa sia successo. Lei si muoveva con la testa e io continuavo a colpirla ma non so dove perché aveva il sacchetto. Le ho tolto il cappuccio e credo che fosse morta. Mi son reso conto di averle procurato molte ferite dalle quali perdeva molto sangue. Ma, non sapendo che altro fare, le ho tagliato la gola con un coltello da cucina a lama liscia che poi ho gettato. Un atto di pietà: vedevo che stava soffrendo e ho concluso le sue pene tagliandole la gola. Sono rimasto mezz’ora a guardarla e poi son tornato a casa mia”.
In un secondo momento, poi, il carnefice ha fatto a pezzi il corpo dell’attrice e lo ha riposto in alcuni sacchi neri in attesa che gli arrivasse “un freezer a pozzetto” comprato online. Infine, ha gettato i sacchi in un dirupo in montagna nell’alta Val Camonica.
Al momento, quindi, il movente dell’omicidio di Carol Maltesi resta avvolto nel mistero e potrebbe addirittura non esserci una reale ragione per la quale la donna sia stata uccisa.
Nel frattempo, i consulenti della procura stanno tentando di recuperare il video girato da Fontana e successivamente cancellato dalla memoria del cellulare. È possibile, infatti, che l’uomo abbia filmato l’intera aggressione.