Omicidio a Samarate: Alessandro Maja ha distrutto quasi tutta la sua famiglia e nonché la sua vita. Il tutto è successo nella giornata di mercoledì 4 maggio in provincia di Varese.
Omicidio a Samarate, chi è il killer Alessandro Maja
Alessandro Maja ha 57 anni ed è un architetto e professionista con uno studio a Milano. La moglie era Stefania Pivetta, 56 anni, originaria di Cassano Magnago, casalinga ed ex estetista. Insieme hanno avuto due figli: Giulia, 16 anni, che frequentava il liceo scientifico, e Nicolò, 23 anni, studente universitario dopo il diploma al Vinci di Gallarate.
Alessandro è il titolare di Maja Group, un atelier di progettazione con sede a due passi dai Navigli di Milano, specializzato nella progettazione di spazi di food & beverage. “Fulcro e fondatore è Alessandro Maja, milanese di nascita, cresciuto tra i caffè milanesi, maturando un’esperienza pluriennale nella progettazione degli stessi”. Un professionista affermato, lui, che non ha saputo reggere le pressioni e i problemi familiari e professionali. Così, in preda a un raptus, ha distrutto la sua famiglia, quasi tutta. Prima ha aggredito la moglie e figli e poi ha cercato di togliersi la vita senza successo. oggi, il figlio Nicolò sta combattendo tra la vita e la morte, essendo scampato miracolosamente all’aggressione del padre.
La causa probabilmente è da imputare anche a una possibile crisi matrimoniale. Infatti, secondo le testimonianze, era in corso una separazione tra i due coniugi.
Perché non va in carcere? La spiegazione dei legali
Dopo lo stato di fermo, Alessandro Maja è stato trasferito nel carcere di Monza ma non per molto. Infatti, è saltato l’interrogatorio perché sue condizioni psichiche sarebbero “incompatibili con il carcere”. A dirlo sono i suoi avvocati difensori, Enrico Milani e Sabrina Lamera, i quali hanno detto che Maja “si trova in ospedale a Monza, in psichiatria”, una notizia che gli è stata comunicata “ieri sera”.
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