Cresce ancora il bilancio del naufragio avvenuto nella notte tra sabato e domenica, al largo di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone. Sono più di sessanta le vittime e 81 i superstiti. Ancora decine i dispersi.
Si aggrava il bilancio delle vittime del naufragio avvenuto al largo di Crotone. Ancora decine i dispersi in mare
Sull’imbarcazione coinvolta nel naufragio al largo di Crotone c’era un gruppo di migranti, proveniente dalla Turchia. Si tratta di donne, uomini e bambini, quasi tutti provenienti da Afghanistan, Pakistan e Siria.
Il barcone di legno era partito da Izmir, in Turchia, quattro giorni prima, ma giunto quasi a destinazione non ha retto al forte vento di scirocco. Tra le vittime ci sono anche molti bambini, uno di questi neonato.
Le ricerche in mare, condotte dalla Capitaneria di porto di Crotone con l’ausilio di unità del reparto aeronavale della Guardia di finanza e dei Vigili del fuoco, sono proseguite per tutta la notte. Dalle 6 di questa sono entrati in azione i sommozzatori della Guardia costiera e da poco è entrato anche l’elicottero della Capitaneria di porto.
Fermati i tre presunti scafisti. Sono un pakistano e due turchi
Nel frattempo la Procura di Crotone ha fermato tre presunti scafisti (un pakistano e due turchi), mentre per un quarto sono in corso le ricerche.
Alarm Phone: “La responsabilità primaria è dei governi razzisti come l’Italia nel produrre questa sofferenza di massa”
“Siamo indignati per il naufragio a largo di Crotone. Le politiche migratorie dell’Europa e la violenza alle frontiere costringono le persone a percorrere rotte più lunghe e pericolose” afferma Alarm Phone. “Concentrarsi sui trafficanti – aggiungono – trascura la responsabilità primaria di governi razzisti come l’Italia nel produrre questa sofferenza di massa”.