Quasi 57mila ucraini sono fuggiti dal loro paese nelle ultime 24 ore, portando il totale dei profughi a oltre 5,4 milioni. Sono i dati, riferiti alla guerra in Ucraina, forniti oggi dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr). Più di 7 milioni sono, invece, gli sfollati interni e più di 13 milioni gli ucraini bloccati nelle aree del Paese attualmente assediate dalle forze russe.
Profughi Ucraina, in 57mila sono fuggiti nelle ultime 24 ore
Il flusso dei profughi, secondo quanto riferisce l’Unhcr, ha subito un rallentamento molto marcato da fine marzo, anche se negli ultimi giorni è leggermente aumentato. Donne e bambini rappresentano il 90% dei rifugiati in entrate, mentre quasi due terzi dei bambini ucraini hanno dovuto abbandonare le proprie case, compresi quelli che si trovano ancora nel Paese.
“La situazione è estremamente grave. I numeri continuano ad aumentare in modo molto veloce, siamo arrivati a 5.4 milioni di rifugiati, è il dato di oggi” ha detto all’Adnkronos la rappresentante per l’Italia dell’Unhcr, Chiara Cardoletti. “Ma non possiamo dimenticare – ha aggiunto – il fatto che in Ucraina la guerra continua e abbiamo in questo momento più di sette milioni di sfollati che stanno vivendo situazioni drammatiche, e più di 13 milioni di persone bloccate in aree assediate”.
Quasi sei ucraini su dieci sono fuggiti in Polonia. Oltre 103mila quelli ospitati in Italia
Quasi sei rifugiati ucraini su dieci (2.992.575 al 28 aprile) sono fuggiti in Polonia, che ospita di gran lunga il maggior numero tra i paesi europei. Sono 103.954, secondo l’ultimo censimento del Viminale, gli ucraini che, invece, hanno trovato protezione in Italia. Di questi, 53.792 sono donne, 13.247 uomini e 36.915 minori. Le città di destinazione dichiarate all’ingresso in Italia sono ancora Milano, Roma, Napoli e Bologna.
L’Unhcr lancia l’allarme anche sul pericolo, definito elevatissimo, “di abusi e soprusi nei confronti soprattutto di donne e bambini”. “Si parla di donne – ha spiegato ancora un funzionario -, molte sono giovanissime, che si muovono verso questi Paesi separatamente dalla famiglia, e devono fare fronte ad una realtà che non conoscono senza un supporto vero e riferimenti chiari. Sono le vittime ideali di possibili agganciamenti da parte della criminalità organizzata, che vuole sfruttarle lavorativamente o sessualmente”.
L’Unhcr: “Pericolo elevatissimo di abusi e soprusi nei confronti di donne e bambini”
“La tratta è il primo pericolo. Il rischio della messa in condizione di schiavitù di queste persone. Il secondo è che vengano maltrattati o usati nelle case in cui hanno trovato alloggio, diventando vittime di tranelli da parte di approfittatori”. I bambini “rischiano di essere rapiti per il traffico di organi. Sono situazioni di vulnerabilità estrema, ecco perché per noi è stato molto importante lavorare con i governi per stabilire dei punti fermi alle frontiere dove questi bambini possano essere ascoltati, aiutati, sia a livello psicologico che legale, e indirizzati”.
L’amministrazione militare di Kiev, secondo quanto riferisce Ukrainska Pravda, ha chiesto alle donne con bambini piccoli e agli anziani di non tornare in città. “La minaccia a Kiev non è scomparsa – riferisce un appello diffuso su Telegram – e gli attacchi missilistici di ieri ne sono la prova. Dati i recenti eventi legati agli incendi nei depositi di petrolio, alla detonazione di depositi di munizioni in Russia, nonché alla retorica dei propagandisti di Putin, possiamo dire che la minaccia e’ aumentata. Chiediamo di non tornare a studenti, donne con bambini piccoli e anziani!”.