La Sicilia potrebbe ancora una volta essere la cartina di tornasole per capire che fine farà il campo largo. È davvero giunto al capolinea come ha dichiarato il numero uno del Partito democratico, Enrico Letta, o ci sono ancora speranze che tra dem e M5S si possa riallacciare un dialogo che, al momento, la fine del Governo Draghi pare aver inesorabilmente interrotto?
Oggi in Sicilia le primarie del campo largo per la scelta del candidato governatore
A questa domanda potrebbero dare una risposta le primarie del campo largo per la scelta del candidato governatore in Sicilia. Oggi nell’isola si voterà per scegliere chi tra Claudio Fava (Centopassi), Barbara Floridia (M5S) e Caterina Chinnici (Pd) sfiderà il candidato per le Regionali proposto dal centrodestra.
Un autentico debutto. È la prima volta infatti per le primarie di coalizione tra Pd e Cinque Stelle che avevano, dopo settimane di trattative, trovato una sintesi tra i due modi simbolo di chiedere la partecipazione della base: il voto online per i pentastellati e i gazebo per il Partito democratico. Alla fine il voto è previsto in entrambi i modi, previa iscrizione online, con tanto di carta d’identità e codice fiscale.
Sono 42.205 le persone che si sono registrate nella piattaforma per votare. Un segnale quest’ultimo che impensierisce il Pd che alle primarie di Enna aveva portato ai gazebo appena 16mila cittadini. E, al contrario, diffonde ottimismo tra i grillini, avvezzi al voto online.
Di certo qualora si imponesse il candidato del Movimento Cinque Stelle sarebbe difficile per il Partito democratico di Letta continuare con i veti sui pentastellati a livello nazionale e sarebbe la prova che senza i Cinque Stelle il Pd avrebbe tutto da perdere alle elezioni politiche. Ecco perché la vigilia di queste primarie siciliane appare infuocata. Letta ci ha tenuto a tener distinti i due piani: “Le primarie saranno i siciliani a decidere, sono molto rispettoso”, sono state le sue parole.
“La situazione a Roma è delicata e la seguo con apprensione ma non ha influito, né influirà, sul percorso democratico che abbiamo intrapreso in Sicilia”, ha spiegato Floridia. Il referente siciliano dei pentastellati è più prudente.
“Con il Pd in Sicilia c’è la massima sintonia e la ferrea determinazione a portare a compimento il percorso delle Presidenziali. Suscitano però grande perplessità le dichiarazioni del vicesegretario Pd nazionale Provenzano che in un post su Facebook ha sottolineato l’irresponsabilità del M5S, accusandolo, assieme a FI e Lega, persino di viltà. Al Pd nazionale pertanto chiediamo chiarezza sull’alleanza in Sicilia: ci dica ora se vuole proseguire il comune cammino e non aspetti il verdetto delle primarie per pronunciarsi”, afferma Nuccio di Paola.
Vale a dire i timori del Movimento sono che il Pd possa sfilarsi all’ultimo qualora a vincere le primarie fosse il candidato grillino. Ma il segretario del Pd siciliano usa toni concilianti: “In Sicilia proseguiamo il percorso, avviato da lungo tempo, con la coalizione progressista”, dice Anthony Barbagallo.
Sospettoso è Fava. “Per quanto mi riguarda – dice – le primarie vanno avanti, ma mi chiedo con quale spirito di lealtà domani il partito di Conte sarà capace di lavorare al servizio di questa coalizione”. Dichiaratamente ostili alle primarie siciliane i centristi. I renziani hanno chiesto fino all’ultimo che venissero annullate.
Per Carlo Calenda sono la prova che ancora la rottura dell’asse giallorosso non c’è. Si vocifera pure della possibilità di un election day. Allora sì che sarebbe un bel problema. “Andremo assieme alle Regionali ma separati alle Politiche, lo stesso giorno?”, si interrogano i grillini. Oggi forse ne sapremo di più.
L’affluenza al voto: alle 12 era al 34%
Alle ore 12 di oggi hanno votato 13.793 persone (34%). Per le primarie si può votare fino alle 22 anche online. Il voto è previsto anche in 32 gazebo sparsi in diversi comuni e nei capoluoghi della Sicilia.
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