Il Russiagate irrompe a Strasburgo dove oggi è previsto il voto dell’Europarlamento che è chiamato a ratificare la nomina di Ursula von der Leyen (nella foto) alla presidenza della Commissione europea. Se la settimana scorsa Ursula von der Leyen Secondo quanto riportato dall’Huffington Post, l’affaire Metropol e delle presunte trattative della Lega per ottenere finanziamenti dai russi, avrebbe spinto proprio la von der Leyen a “prendere le distanze dai leghisti” e a “cancellare l’incontro” previsto ieri con il capogruppo di Identità e democrazia Marco Zanni, nonostante i numeri ancora in bilico sul nome della numero uno del prossimo esecutivo Ue.
Insomma, se “fino alla scorsa settimana, all’Europarlamento Ursula incontrava tutti e accettava i voti di tutti”, sottolinea il quotidiano italiano, pur di superare il “test dell’aula di Strasburgo”, ora il ministro della Difesa tedesco “punta ad una maggioranza auto-sufficiente formata da Ppe, Liberali, socialisti più i nazionalisti polacchi”. Rinunciando quindi al sostegno degli europdeputati del Carroccio. Che, in ogni caso, potrebbero arrivare lo stesso, sarebbero semmai solo aggiuntivi e non decisivi. Ma se ufficialmente la trattativa è chiusa, prosegu l’Huffington Post, “la Lega non ha chiuso il dossier von der Leyen” e starebbe ancora valutando se appoggiare la nomina del nuovo presidente della Commissione Ue. Motivo: “La partita sul commissario italiano, che per Salvini resta il fedelissimo Giancarlo Giorgetti”.
Secondo fondi leghiste, del resto, “i contatti con la presidente tedesca non si sono interrotti affatto”.Al di là dell’incontro ufficiale annullato, insomma, i 28 voti del Carroccio farebbero comunque comodo alla von der Leyen. Se “con l’affare russo che impazza sui giornali”, ufficialmente la trattativa è interrotta, “ufficiosamente si tratta” ancora. Anche perché, “al Governo italiano spetta comunque la nomina di un commissario europeo”.