Sanzioni e pene aumentate per gli scafisti nonché l’introduzione di un’aggravante penale in caso di naufragio, una stretta sull’immigrazione clandestina e la “prevenzione delle partenze illegali” che secondo le destre sono alla base delle tragedie che da decenni funestano il Mediterraneo. Poco alla volta prendono forma i principali temi che verranno affrontati nel Consiglio dei ministri odierno, il quale si terrà nell’aula consiliare del comune di Cutro, mettendo fine alla lunga – e criticatissima – assenza del governo sulla scena della strage costata la vita ad almeno 72 migranti.
La Meloni sbarca a Cutro. Oggi il Consiglio dei ministri varerà la stretta sui trafficanti di esseri umani e il decreto flussi
Una trasferta con cui l’esecutivo di Giorgia Meloni spera di mettere fine alle polemiche sollevate dalle organizzazioni che si occupano di soccorso in mare e dalle opposizioni che parlano di una vergognosa quanto inutile passerella.
Accuse che la maggioranza sta provando a smontare con non poca difficoltà. Ieri ci ha provato il sottosegretario all’Interno della Lega, Nicola Molteni, che, parlando con Radio 24, ha provato a spiegare: “Il Governo sta lavorando affinché il Consiglio dei ministri di domani a Cutro non sia semplicemente una presenza simbolica ma che sia anche operativa rispetto ad una linea d’indirizzo che secondo me è chiara. Contrasto all’immigrazione clandestina, contrasto all’attività degli scafisti, prevenzione di partenze che rischiano di causare tragedie, valorizzazione delle forme di ingresso legale in sicurezza del nostro Paese”.
Secondo il leghista è “all’interno di questo perimetro ed in questa cornice che il Governo varerà dei provvedimenti che andranno esattamente nella direzione di evitare quello che abbiamo purtroppo e tristemente visto la settimana scorsa”.
Parole confermate poche ore dopo dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha giurato sul fatto che “stiamo preparando un decreto importante ed equilibrato che reintroduce alcune regole di salvataggio e sicurezza”. Parole, queste, che avrebbero fatto drizzare le antenne alla premier che nei giorni scorsi ha già manifestato le sue numerose perplessità davanti alle istanze del Carroccio di riproporre alcuni aspetti dei decreti sicurezza di salviniana memoria, ritenute improponibili in questa fase storica e soprattutto dopo un disastro come quello accaduto a Cutro, e ora teme uno sgambetto nel Cdm che si sta provando a scongiurare con trattative dell’ultimo minuto.
Del resto a far sorgere tali dubbi è lo stesso Salvini che ieri ha ulteriormente precisato che quanto si andrà a fare è un “decreto che aiuti a garantire diritti a chi ne ha e che salvi vite, che è la nostra missione, però garantisca anche l’allontanamento di chi non ha diritto a stare in Italia come fanno tutti gli altri Paesi del mondo”.
Quel che è certo è che mentre in maggioranza le tensioni aumentano tanto che il pre-Cdm di ieri è slittato a questa mattina, le opposizioni non intendono abbassare i toni. Così mentre le destre si perdono in chiacchiere e si preparano alle passerelle, il leader M5S Giuseppe Conte ha incontrato a Bruxelles la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, per chiedere un intervento dell’Unione europea affinché tragedie come quella di Cutro non si ripetano mai più.
Ma è sul tema interno che le opposizioni non indietreggiano di un passo e infatti il capogruppo M5S alla Camera, Francesco Silvestri, attacca il leader del Carroccio: “In questa triste storia c’è un grande assente, ed è Matteo Salvini. Per avere la completezza di informazioni necessaria c’è bisogno che anche lui venga in Parlamento a riferire. Se non lo fa, per noi, la sua è un’ammissione di colpevolezza”.
Parole a cui fanno seguito quelle della segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, che ha detto che “Piantedosi non ha chiarito in Aula la dinamica (della tragedia, ndr) e non ha chiarito perché non sia intervenuta la Guardia Costiera. Mi aspetto che il Governo nel Cdm che si svolge a Cutro non porti la revisione del reddito di cittadinanza e abolisca il decreto che rende più difficili i soccorsi in mare” e dopo ha avvisato Giorgia Meloni che “dovrà venire in Aula presto per il Question time” e in quell’occasione “chiederemo conto di cosa sia successo” a partire dal perché “è uscita in mare la Guardia di finanza e non la Guardia costiera”.