Il rischio Coronavirus incombe sull’economia mondiale. La crescita del Pil globale dovrebbe rallentare ulteriormente, al 2,4% nel 2020, contro il 2,9% del 2019. E’ quanto afferma l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), presentando, a Parigi, l’Interim Economic Outlook 2019. La previsione viene tagliata di 0,5 punti rispetto alle precedenti previsioni di novembre. A cominciare dalla Cina, ormai stimata sotto la soglia del 5% (4,9%) di Pil nel 2020, prima di una prevista risalita oltre il 6% nel 2021.
Il Coronavirus è “il più grande pericolo” dai tempi della crisi finanziaria ed espone l’economia mondiale “ad una minaccia senza precedenti”, ha avvertito l’Ocse. Il documento propone due scenari: Uno più favorevole, in cui l’impatto dell’epidemia viene globalmente limitato, e un secondo scenario, il cosiddetto ‘effetto domino’, con un contagio più generale. In entrambi i casi, l’Ocse si appella ai poteri pubblici affinché “agiscano immediatamente per limitare la propagazione del virus”.
Non va sul versante italiano. “La nostra principale preoccupazione, per quanto riguarda l’Italia, è stata sempre quella di trovare un modo per accelerare la crescita”, rendendola più “elevata” e “sostenibile”, ha detto l’economista dell’Ocse, Laurence Boone. “Ovviamente – ha aggiunto – non possiamo dire che il Coronavirus sia una buona notizia”. Per la Boone la crescita zero in Italia, stimata nelle previsioni intermedie 2020, è attualmente il “best case scenario”, cioè “la migliore delle ipotesi” su cui può sperare il nostro Paese.