Per anni abbiamo sentito dire dalla destra e dai giornali ad essa associati – ma pure da qualche confederazione industriale, ça va sans dire – che la difficoltà delle imprese italiane a trovare manodopera era ascrivibile al Reddito di cittadinanza. Cancellato con un tratto di penna l’odiato sussidio, il problema è rimasto tale e quale. Secondo il report sul mercato del lavoro Salary Guide 2025 di Hays Italia, azienda leader nel settore del recruitment, quest’anno l’81% delle aziende intende assumere, soprattutto figure con contratto a tempo indeterminato (68%), ma per il 40% dei lavoratori la soddisfazione è bassa e più della metà dei professionisti è pronto a cambiare impiego.
Più nello specifico, lo scorso anno 6 dipendenti su dieci si ritenevano soddisfatti, dato in linea con il 2023, anche se i totalmente felici rappresentavano solo una minima parte (8%). Di contro, però, 4 lavoratori su dieci hanno vissuto una situazione di “malessere”: un esercito composto da milioni di persone, perlopiù donne e over 50. Proprio la difficoltà a trattenere il personale è, insieme alla carenza di competenze, il principale ostacolo per la crescita delle aziende – rileva sempre il report. Senza dimenticare, ovviamente, il tema della giusta retribuzione: nel 2024, lo stipendio medio dei colletti bianchi è cresciuto leggermente (+3,7% rispetto al 2023) ma l’insoddisfazione è rimasta alta e quest’anno il 63% non si attende aumenti. Per tali motivi, nel 2025 ben il 51% dei dipendenti prevede di lasciare la propria società per un’altra (47%) o per mettersi in proprio (4%), soprattutto per mancanza di opportunità future (44%), stipendio basso (43%) e ruolo poco stimolante (32%).
Altresì, più della metà del campione è convinto che all’interno della propria azienda non ci sia una reale possibilità di crescita. Lo studio di Hays Italia mette in evidenza anche un altro elemento, ossia l’importanza dei benefit come strumento di attrattività. Ai primi posti fra quelli più graditi ci sono lo smart working (53%), l’auto aziendale (46%) e l’assicurazione sanitaria (35%); per i giovani e le donne è più importante il lavoro agile, mentre gli over 50 puntano all’auto aziendale. “È incoraggiante vedere che l’81% delle aziende sia pronto ad assumere” ma “la carenza di competenze e la difficoltà a trattenere il personale sono ostacoli significativi che le imprese devono affrontare” commenta il Managing director di Hays Italia Carlos Manuel Soave. Oltre alle imprese anche il governo, che su formazione, lavoro agile e salari nicchia, dovrebbe aprire una riflessione. Attendiamo fiduciosi.