A proposito di patrimonio pubblico della nostra città e del dibattito che si sta sviluppando, l’amministrazione Manfredi e la sua maggioranza politica affermano per tranquillizzare chi è giustamente preoccupato che non venderanno i “gioielli” di Napoli.
Però li daranno in gestione ai privati. Questo è già un punto grave: sulla gestione nelle mani dei privati dei beni comuni c’è solamente da opporsi con fermezza perché ciò che è di tutti non può essere gestito da un singolo per fare business. E non c’è da fidarsi nemmeno del fatto che hanno negato di voler vendere i beni che rappresentano la ricchezza storica e culturale di Napoli.
Occhi aperti sui gioielli di Napoli
Perché non fidarsi? In primo luogo perché nello stesso patto (pacco) per Napoli e nelle relazioni di questi anni del sindaco Manfredi con il governo è previsto l’affidamento dei beni preziosi ai privati con la scusa di fare cassa e valorizzare. Poi, in secondo luogo, perché Manfredi & C. non dicono quali sono i beni che venderebbero. Faccio un esempio controverso, ma che deve essere chiaro per quanto mi riguarda, e che sta a cuore a tutti i tifosi partenopei (quindi non a Manfredi): lo stadio Maradona verrà venduto?
Lo stadio è un bene comune e pubblico, appartiene al popolo napoletano tramite il Comune, che durante la nostra amministrazione ha stipulato con la società calcio Napoli una convenzione molto buona per regolamentare i rapporti reciproci, senza mettere in discussione l’essenza di bene della città. E proprio perché è bene pubblico, con le Universiadi che portammo a Napoli, grazie al rilancio internazionale della città, lo stadio fu in gran parte ristrutturato.
Altra questione poi se il presidente De Laurentis, o altri soggetti privati, volessero realizzare con fondi loro, in sinergia ovviamente con la città, un nuovo stadio. Ma finora su questa opzione possibile si sono registrate solo parole. In ogni caso non si può utilizzare un bene pubblico e i fondi della collettività per perseguire interessi privatistici e fare business. Invece si dovrebbero utilizzare i fondi che ci sono per continuare i lavori di ristrutturazione e valorizzare ancora di più lo stadio Maradona, in sinergia con la società che ha un ruolo fondamentale nello stesso miglioramento e fruizione anche collettiva della struttura.
Si devono aprire gli occhi perché sono all’opera mani sulla città di quei poteri che vogliono prendere il sopravvento su quelle mani invece per la città che tanti napoletani hanno messo e mettono in campo per Napoli, che va amata sempre e non sfruttata.