Dopo veti incrociati, polemiche e ritardi, è arrivato il via libera del Consiglio dei ministri sul nuovo decreto sul Green Pass per scuola e trasporti. Nonostante le resistenze della Lega, il premier Mario Draghi alla fine ha tenuto il punto e ha portato a casa l’obbligo del certificato verde per i docenti, per gli studenti universitari e per chi usa i trasporti a lunga percorrenza. Esclusi da tale novità, invece, i mezzi del trasporto pubblico locale anche se, come ha fatto sapere nei giorni scorsi il ministro Roberto Speranza, le cose potrebbero cambiare perché “gradualmente ci si può arrivare, ma procediamo un passo alla volta”.
SCUOLA E TRASPORTI. Che si sarebbe arrivati a una stretta in vista del ritorno in classe degli alunni, lo si era capito già dalla cabina di regia convocata prima del Consiglio dei ministri. In quell’occasione gli esperti, rappresentati dai vertici del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli e Silvio Brusaferro, hanno chiesto l’obbligo di presentazione del Green pass per tutto il personale scolastico e per gli studenti universitari ma non per i minorenni. Una proposta che inizialmente ha visto l’ostilità del centrodestra, tanto che la misura è rimasta a lungo in bilico, ma che poi è stata pienamente confermata dal Cdm. Non solo.
Per i docenti viene introdotto anche il principio secondo il quale “il mancato rispetto delle disposizioni è considerato assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato”. Misure che sono state spiegate in conferenza stampa dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, secondo cui sono “necessarie per il ritorno in classe in sicurezza” e che “nell’articolo 1 di questo decreto si dice con una certa solennità che la scuola torna in presenza”.
Resta invariato, spiega il ministro, l’obbligo di mascherine e il distanziamento dove possibile mentre vengono imposti prezzi calmierati per i tamponi, fino a 15 euro, per gli studenti. Nel decreto (qui la nota di Palazzo Chigi) è stato affrontato anche il nodo trasporti dove, però, appare evidente l’opera di mediazione compiuta dall’esecutivo. Dopo l’ennesima battaglia, il certificato verde sarà necessario anche per i trasporti a lunga percorrenza ed entrerà in vigore il 1 settembre. Una data, questa, che è stata al centro del dibattito con parte della maggioranza che ha chiesto – vanamente – di anticipare l’entrata in vigore dell’obbligo già dal 20 agosto.
Sarà così obbligatorio esibire il green pass per utilizzare aerei, navi e traghetti adibiti a trasporto interregionale con l’eccezione di quelli che si muovono nello stretto di Messina che sono considerati “trasporto locale”. Obbligo valido anche per salire a bordo di treni e anche autobus che attraversano più regioni. Confermata anche l’anticipazione data dal ministro per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, durante il question time alla Camera quando ha raccontato che “il Green pass non sarà obbligatorio per bus e metropolitane e per i treni regionali”.
Scatta invece da oggi l’obbligo di esibire il Green pass (leggi l’articolo) per sedere al chiuso in ristoranti e bar (dove sarà invece ancora possibile consumare al bancone). La certificazione sarà obbligatoria anche per spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive; cinema, musei e altri istituti e luoghi di cultura; piscine, palestre, centri benessere al chiuso; sagre, fiere, convegni e congressi; centri termali, parchi tematici e di divertimento; centri culturali e sociali.
Tra le altre misure toccate dal decreto anche l’esclusione dall’obbligo del certificato verde per i clienti degli alberghi che vogliono accedere ai ristoranti interni e, come chiesto da molti, la riduzione della quarantena, da 14 a 7 giorni, per i vaccinati che entrano in contatto con un positivo.