di Angelo Perfetti
“Sta alla Russia agire in modo responsabile dimostrandosi disponibile a rispettare le norme internazionali. Le truppe russe devono allontanarsi dai confini ucraini. Se non lo farà dovrà aspettarsi costi ulteriori”. Il presidente Usa Barack Obama parlando all’Aja degli sviluppi in Ucraina, detta le sue condizioni a Putin. Che dal canto suo aveva fatto capire di non voler rompere i rapporti con i Paesi del G8. Partita a scacchi, dunque, dove si posizionano pedine e si fanno mosse in attesa di vedere cosa farà l’avversario. Il presidente americano è “preoccupato per gli ulteriori sconfinamenti russi in Ucraina” e ha ribadito di non riconoscere l’annessione della Crimea. Per quanto riguarda le truppe schierate al confine con la parte orientale del paese ha ricordato che “per il momento sono sul territorio russo e finché rimangono lì è solo un atto di intimidazione ma è legalmente accettabile”. La tensione resta alta, e le diplomazie sono comunque costantemente al lavoro. Non a caso Obama in questi giorni è protagonista di un tour internazionale attraverso il quale si interfaccerà con tutti i leader dei paesi occidentali. In gioco i sono anche fortissimi interessi economici internazionali, a partire dalle forniture di gas. . Per ora sembra impossibile modificare sostanzialmente lo status quo: Ucraina definitivamente sfilata al Cremlino, Crimea sotto il controllo russo.
Usa all’attacco
Dmytro Firtash è la personalità chiave su cui è imperniata la nuova strategia degli Stati Uniti per arrivare a colpire il cuore del potere russo, il settore dell’energia e la corruzione su vasta scala che lo caratterizza. I capi d’accusa formulati dall’Fbi contro l’oligarca ucraino con un patrimonio valutato 2,3 miliardi di dollari, agli arresti domiciliari in Austria, dove è stato arrestato il 14 di questo mese, investono i suoi interessi nel titanio, non nel gas. Ma è al gas che gli inquirenti americani guardano, auspicando che, una volta trasferito negli Stati Uniti, Firtash inizi a parlare. ‘’In tal caso, i manager di Gazprom e la compagnia stessa rischiano grosso. Lui è seriamente coinvolto nella matrice degli affari della società russa in Ucraina, nelle transazioni finanziarie’’, spiega a Bloomberg, Mikhail Korchemkin, ex analista per il ministero dell’energia sovietico a capo della società di analisi Malvern. Qualsiasi rivelazione che indichi perdite di investitori americani (più della metà delle azioni di Gazprom sono in portafoglio azionari negli Stati Uniti), può portare a sanzioni, multe, querele, precisa Korchemin, ricordando che subito dopo l’intervento russo in Crimea, una commissione del Senato americano ha varato un disegno di legge che consente agli Stati Uniti di estendere le sanzioni a personalità coinvolte ‘’nell’esproprio di asset pubblici o privati per guadagno personale, corruzione relativa a contratti del governo o all’estrazione di risorse naturali, appropriazione indebita, facilitazione o trasferimento dei proventi della corruzione all’estero’’, una legge che, una volta approvata dalla Camera e firmata da Obama, consentirà di colpire qualsiasi persona dell’entourage di Putin.
Le dimissioni
La condanna compatta della comunità internazionale verso la Russia non ripaga l’Ucraina della bruciante umiliazione in Crimea. Dopo che le truppe di Kiev hanno lasciato la penisola senza sparare neanche un colpo, spesso alle prese con ordini confusi e contraddittori, il ministro delle Difesa a Kiev è stato costretto a dimettersi.
La forzatura di Putin
“Non vi è alcuna ragione” di mantenere lo sconto sul prezzo del gas per Kiev, tanto più che la flotta russa del mar Nero di stanza in Crimea ormai non si trova più su suolo ucraino, secondo Mosca. Lo ha detto Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin. “Finora possiamo affermare che non c’è motivo di sconti perché non c’è la flotta russa in Ucraina, per cominciare. E in secondo luogo, non vi è alcun motivo di sconti e pagamenti di gas ai sensi dell’accordo tra Vladimir Putin e Viktor Yanukovich perché non ci sono legittime autorità in Ucraina”, ha aggiunto. Le tariffe per le forniture di gas a Kiev erano state riviste a settembre, dopo la rinuncia di Yanukovich alla firma dell’Accordo di associazione con l’Ue. E, in precedenza, erano state parte del negoziato per la locazione delle strutture portuali di Sebastopoli per la Flotta del Mar Nero. Per ora Putin alza il prezzo solo per l’Ucraina. Per ora.