Anche il nostro giornale l’aveva annunciato nei giorni scorsi: Barack Obama prima di lasciare definitivamente la Casa Bianca voleva “punire” la Russia per le presunte interferenze nelle elezioni presidenziali che hanno portato alla vittoria di Donald Trump contro Hillary Clinton. E così è stato. Sono arrivate infatti le fatidiche espulsioni e sanzioni contro Mosca “per rispondere alle interferenze nelle elezioni Usa“. Interferenze che si sono concretizzate con attacchi hacker che, secondo la Cia, hanno avuto la Russia come mandante.
Barack Obama decide di rispondere dopo settimane di dibattito interno con misure pesanti contro la Russia: sanzioni dirette a singoli individui e organismi russi, tra i quali l’Fsb e i servizi segreti del Paese, e le espulsioni di 35 diplomatici di Mosca che entro 72 ore dovranno lasciare il Paese. Ma questi non sono gli unici provvedimenti, perché il presidente uscente ha già annunciato che ce ne saranno altri contro la Russia, alcuni dei quali segreti.
Se Washington decide di attaccare, Mosca, che ha sempre negato ogni coinvolgimento, minaccia di prendere in considerazione “misure di ritorsione” e, spiega il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, rigetta le sanzioni.
Per parte sua Trump, che ha mostrato di credere di più alle affermazioni del governo russo che ai rapporti dell’intelligence americano, quando i media avevano già annunciato che Obama si preparava ad annunciare delle sanzioni, aveva detto che l’amministrazione uscente avrebbe fatto meglio a far cadere la vicenda. Ma Obama ha scelto di andare avanti e di dare il via libera alle sanzioni “dopo ripetuti ammonimenti, pubblici e privati, rivolti al governo russo” che “sono una risposta necessaria ed appropriata ai tentativi di danneggiare interessi degli Stati Uniti in violazione di norme di comportamento stabilite a livello internazionale”.
L’attacco – Secondo quanto ricostruito dall’indagine dell’intelligence americana si ritiene che l’Fsb sia dietro un gruppo di hacker noto con il nome di “Cozy Bear” che avrebbe per mesi tentato di entrare nel sistema del comitato elettorale democratico. I servizi segreti militari del Gru invece sarebbero dietro ad un secondo gruppo, i “Fancy Bear” che non solo si è infiltrato nel sistema del comitato democratico ma anche in quello della campagna elettorale di Clinton. In questo modo ha sottratto le famose mail di John Podesta che avrebbe poi consegnato a Wikileaks che le ha pubblicate poco prima delle elezioni. Il governo russo e Vladimir Putin hanno sempre negato ogni coinvolgimento.
Le sanzioni di Obama – Gli Stati Uniti hanno adottato sanzioni contro nove entità e individui russi tra cui due servizi di intelligence, (l’Fsb, il controspionaggio, e l’Svr, lo spionaggio all’estero), quattro alti ufficiali dell’intelligence militare (Gru) e tre società che hanno fornito supporto al Gru. “Queste azioni – ha detto Obama – non sono altro che la somma totale delle nostre risposte alle attività aggressive da parte della Russia. Continueremo a prendere una serie di azioni in ogni momento e luogo che vorremo”. Le sanzioni colpiscono anche tre società e organizzazioni accusate di aver sostenuto le operazioni di hacheraggio: lo Special Technologies Centerdi San Pietroburgo, un’azienda chiamata Zor Security, nota anche come Esage Lab, e la Autonomous Non-commercial Organization Professional Association of Designers of Data Processing Systems, il cui interminabile nome celerebbe un gruppo che offre uno speciale addestramento per hackerare.
A tutto questo è seguita l’espulsione di 35 diplomatici russi che, per ora, sono stati rinchiusi in due compound a New York e in Maryland. I funzionari, impiegati in attività di intelligence e definiti “persona non grata”, sono accusati secondo il New York Times di aver interferito nel processo elettorale. Il presidente Obama ha inoltre vietato ai russi l’accesso a due complessi ricreativi di proprietà del governo russo a New York e in Maryland a partire da mezzogiorno del 30 dicembre.