Un altro passo verso la vendita dello stadio di San Siro e, soprattutto, delle appetitosissime aree limitrofe allo stadio, ai fondi di investimento Usa che controllano Milan e Inter. È quello fatto ieri dal sindaco di Milano Beppe Sala, il quale ha annunciato per metà settembre l’incontro con i club e di aver dato mandato all’Agenzia delle entrate di stimare le aree per un’eventuale vendita.
Dell’operazione San Siro si saprà solo a cose fatte
Un’operazione che Sala spiegherà solo a cose fatte. “Al momento opportuno riferiremo al Consiglio comunale e sarà a valle di una comprensione di un vero interesse da parte delle squadre”, ha detto. “Noi sappiamo che da un lato dobbiamo fare una gara e a oggi andrebbe strutturata dando il ruolo fondamentale alla funzione del calcio e con le due possibilità sia di vendita, che di concessione a lungo periodo, 90 anni o qualcosa del genere, però non credo possa essere una trattativa, nessuno di noi vuole guadagnarci”, ha aggiunto.
Per poi concludere: “Non sto parlando dello stadio, ma anche dell’area attorno, dove l’ipotesi non è una sola. Ci sono due o tre possibilità a seconda di fin dove le squadre possono avere interesse, è da definire per farci cosa”.
Monguzzi: “Un regalo ai club”
Parole che hanno infiammato parti della sua stessa maggioranza. “La vicenda San Siro è sempre più preoccupante per i contenuti e per la democrazia. Il percorso che vuol fare il sindaco è inaccettabile”, ha tuonato il consigliere verde Carlo Monguzzi, “quello che sta venendo fuori è la concessione dello stadio per 90 anni alle squadre: un regalo. Ma ancora più preoccupante è aver chiesto all’Agenzia delle entrate anche la valutazione dei terreni circostanti: vuol dire che verrà riconosciuto ai fondi che ristruttureranno il Meazza di realizzare la speculazione edilizia e commerciale che era presente nelle proposte iniziali?”. “Ma il peggio è che solo a trattativa conclusa il sindaco verrà a fare approvare il pacchetto completo al consiglio comunale”, aggiunge Monguzzi.
Timidissime reazioni anche dagli altri due consiglieri di Europa Verde, Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara, per i quali oltre al “prezzo” dello stadio e dei terreni, “restano altre questioni politiche da dirimere. Una su tutte la destinazione dei terreni circostanti che, per quanto ci riguarda, crediamo debbano essere depavimentati e lasciati a verde”. Dal Pd, invece, su un’operazione potenzialmente devastante per i cittadini milanesi, condotta da sindaco, fondi di investimento privati e Webuild, silenzio assoluto.