Ci mancava solo la manina sulla piattaforma Rousseau a dare fiato alle trombe di chi non perde occasione per criticare il Movimento. Forse qualcuno si starà mordendo le mani perché la scoperta di voti taroccati per l’elezione dei candidati alle Europarlamentarie non è stata scoperta da un giornale, da una TV o da una Procura, ma dai grillini stessi. Proprio ieri Davide Casaleggio, per conto dell’associazione, è andato negli uffici della Procura di Milano per denunciare l’increscioso accaduto, il tutto messo nero su bianco in un esposto, e chiedere ai magistrati di indagare su presunti profili fasulli.
Sulla piattaforma di voto online, infatti, sarebbero stati creati ad hoc dei profili intestati a persone realmente esistenti ma alle quali non era stato chiesto il consenso. Anzi le stesse non erano neanche a conoscenza della propria presenza sul portale e ciò a riprova del fatto che qualcuno stava cercando di frodare il sistema. Uno stratagemma, secondo quanto ricostruito dagli esperti di sicurezza che lavorano su Rousseau, che vedrebbe protagonista qualche furbetto intenzionato a reperire quanti più voti possibili anche ricorrendo, come in questo caso, a pratiche del tutto illegali. E l’artefice di questo escamotage sarebbe stato anche identificato a tempo di record: si tratterebbe di un noto medico campano che ora rischia grosso.
Tutto è accaduto nel volgere di pochi giorni, proprio mentre iniziavano le europarlamentarie, tutt’ora in corso, quando ai responsabili della piattaforma arrivava una segnalazione da parte di una donna. Questa raccontava di essere una ex collaboratrice del medico, per la precisione una segretaria, e che era a conoscenza di un vero e proprio sistema, escogitato dal professionista, già ai tempi delle parlamentarie politiche del 2018. In quell’occasione il medico, nonostante l’uso dell’ingegnoso stratagemma, si era candidato su Rousseau senza risultare vincitore.
Così avrebbe deciso di riprovarci anche in questa nuova tornata elettorale ma, questa volta, a rovinargli i piani era stata la sua ex dipendente. Proprio questa avrebbe fornito ai vertici del Movimento 5 stelle una serie di screenshot di conversazioni Whatsapp avute con il medico campano che lo inchiodavano alle proprie responsabilità. Una serie di prove schiaccianti che hanno permesso ai gestori della piattaforma di rimuovere sia le decine di profili sospetti che quello del medico.
Ieri pomeriggio è giunta al termine anche l’indagine, durata due anni, del Garante della Privacy riguardo a Rousseau. Secondo l’Authority il sito “non gode delle proprietà richieste a un sistema di e-voting” e per questo è stato sanzionato per 50 mila euro. Rilievi che erano già noti ai grillini tanto che martedì scorso, sul blog delle stelle, era apparso un lungo e dettagliato post intitolato Com’è cambiato il sistema di voto su Rousseau (e perché è più sicuro). Proprio qui venivano elencati e spiegati tutti i cambiamenti apportati alla piattaforma che, mesi fa, erano stati richiesti dal Garante.