Qualcosa si muove. Contrariamente alle indicazioni del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sul Superbonus una spiraglio per una proroga ancora c’è e arriva dal Parlamento. Tre emendamenti bipartisan, identici tra loro, chiedono la proroga per almeno due mesi del bonus al 110% per le spese nei condomini che hanno effettuato almeno il 70% dei lavori entro il 31 dicembre 2023. A presentare le proposte di modifica al decreto Salva-spese, in commissione Finanze alla Camera, sono stati Fratelli d’Italia, Pd e Gruppo Misto.
L’emendamento per una mini-proroga del Superbonus
La proroga, in caso di approvazione, varrebbe per i condomini che hanno iniziato i lavori nel 2022 e usufruito dell’agevolazione piena anche nel 2023, purché abbiano completato almeno il 70% dell’intervento. Il 110% verrebbe esteso alle spese sostenute “fino al sessantesimo giorno successivo a quello di entrata in vigore della legge di conversione”. C’è poi un’altra proposta, avanzata da Forza Italia, Pd e Misto, che ipotizza una proroga di due mesi per chi ha completato il 60% dei lavori.
Ancora, convergenza su tre emendamenti di Fdi, Pd e Misto che chiedono di alzare da 15mila a 25mila il tetto di reddito per beneficiare del contributo destinato ai redditi bassi: una misura che vale per le spese sostenute tra gennaio e ottobre del 2024 per chi ha raggiunto almeno il 60% di avanzamento dei lavori a fine 2023. Ancora, un altro emendamento di Fdi chiede l’emissione di un Sal straordinario entro il 29 febbraio per gli interventi nei condomini per gli edifici composti da due a quattro unità immobiliari. Infine, un altro emendamento di Fdi chiede di prevedere il Superbonus al 110% fino al 31 dicembre 2025 per i nuclei familiari con figli con disabilità gravi.