di Clemente Pistilli
Battaglia tra la Rai e la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Roma.
La società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia sta cercando da tempo di dotarsi di una nuova sede per la direzione, decisa ad abbandonare quella storica in viale Mazzini, e non ha preso bene il parere negativo sul progetto per la costruzione di un edificio ad hoc a Saxa Rubra.
La Rai ha quindi bussato alla porta del Tar del Lazio, presentando un ricorso contro la Soprintendenza e contro il ministero per i Beni e le attività culturali.
Sono ormai due anni che si parla di un trasloco imminente del colosso della comunicazione dalla sede di viale Mazzini 14, nel quartiere Prati, essendo l’edificio pieno di amianto ed essendo troppi i problemi per una bonifica.
Una situazione in cui anche una semplice riparazione diventa un’emergenza.
La Rai ha iniziato a cercare un altro immobile, specificando di essere interessata a una struttura con 1.400 postazioni di lavoro, locali tecnici e autorimesse, e di volerla entro gennaio 2014.
Una domanda che ha già visto presentare alla spa undici proposte, alcune per edifici in pieno centro, sia nello stesso quartiere Prati che nei pressi della stazione Termini, e altre all’Eur.
Contemporaneamente, però, la società “Rai Radiotelevisione italiana” sta cercando di costruire un edificio da adibire a sede direzionale a Saxa Rubra, dove ha il più importante centro di produzione, con ben 14 studi solo per la tv.
La zona, frazione di Roma, ha particolare valenza storico-archeologica.
Numerose le testimonianze del passato venute alla luce nell’area che nell’antichità veniva chiamata “Sassi Rossi”, tra cui il monumento funerario del patrizio Marco Nonio Macinio, a cui si è ispirato Ridley Scott per “Il Gladiatore”.
Il nuovo edificio per la direzione Rai non sembra essere andato a genio alla Soprintendenza.
Dopo una serie di “paletti” messi dai diversi enti coinvolti in sede di conferenza di servizi, l’ostacolo maggiore alla costruzione dell’edificio sembra così essere stato un parere negativo dato appunto dalla Soprintendenza sul progetto preliminare dell’immobile. La Rai ha deciso di ricorrere alle vie legali e, con il ricorso al Tar del Lazio, ha chiesto l’annullamento di quell’atto.
La sede direzionale della concessionaria del servizio radiotelevisivo è nelle mani dei giudici amministrativi di Roma, che devono fissare un’udienza in cui analizzare la vicenda.