Nuova giornata di perquisizioni ieri della Guardia di Finanza nella sede centrale dell’Asp di Cosenza per acquisire documenti e file. I finanzieri agiscono su delega della Procura di Milano che sta indagando sui rapporti, negli ultimi tempi molto intensi, fra l’Asp calabrese e l’Agenzia sanitaria regionale lombarda (Areu). Le ipotesi investigative vanno in due direzioni. La prima riguarda l’acquisto da parte dell’Asp di Cosenza di dieci ambulanze e dieci automediche usate, cedute da Areu attraverso una trattativa privata per un controvalore di circa 600 mila euro.
La procura milanese indaga sulla cessione da parte di Regione Lombardia all’Asp di Cosenza di 20 ambulanze per 600 mila euro
L’altra ipotesi riguarda il pagamento doppio di fatture emesse da strutture sanitarie accreditate. Il meccanismo, al centro anche di un’inchiesta della Procura di Cosenza, è il seguente: i creditori dell’Asp cedono a società di factoring il loro credito. Dopo qualche tempo compiono una transazione su quello stesso credito con l’azienda sanitaria, mentre anche chi ha acquistato il credito incassa la stessa fattura.
Anche in questo caso i documenti dell’Asp che i finanzieri stanno acquisendo portano in Lombardia. A Milano, in via San Prospero, dove hanno sede 5 delle 6 società che hanno acquistato crediti dell’Asp. Sono Arrow Spv, Astrea Quattro Spv, Argo Spv, Tocai Spv, Toro 1. Sono tutte società di cartolarizzazione del debito (la sigla Svp sta per Special Purpose Vehicle), che hanno per oggetto esclusivo l’acquisto di finanziamenti o altre attività finanziarie cedute da banche o da altri intermediari e che, a fronte di queste operazioni, emette titoli negoziabili sul mercato. Il presidente dei rispettivi Cda (o il rappresentante legale) di tutte le cinque srl è Antonio Caricato. La sesta società, che ha sede sempre a Milano, in via Statuto 10, è la Pjt 2411.
Al vaglio della Finanza 20 milioni di cartolarizzazioni del debito sanitario
Ad attirare l’attenzione degli inquirenti è anche la delibera n°2807 del 21/12/23 dell’Asp di Cosenza, che cerca di mettere un punto al rapporto fra l’azienda e una delle società di factoring. Con l’atto, scrive Cosenzachannel, “si cerca di porre fine al contenzioso fra le parti con una transazione finale. L’importo pattuito è di circa 39 milioni di euro. Oltre 23 milioni riguardano gli oneri accessori accumulati nel tempo, 16, invece, sarebbero quelli legati al debito effettivo contratto dall’Azienda sanitaria negli anni con le aziende private e i fornitori”. La delibera è nata su impulso del Dg dell’Asp di Cosenza Antonello Graziano, sembra senza il coinvolgimento né dell’ufficio legale né della Ragioneria, per cui sorgono legittimi dubbi su come sia stato calcolato il debito dell’Asp verso la società di factoring.
Nella delibera viene anche specificato che “eventuali somme corrisposte in relazione al suddetto accordo transattivo e non risultanti dovute, per qualsiasi titolo, saranno oggetto di restituzione”. Ma a chi spetterebbe il compito di verificare se le somme erogate erano dovute o meno? Non si sa. Tanto che la delibera è stata trasmessa alla Corte dei Conti della Calabria, su impulso del sindacato Usb, che ha segnalto anche l’acquisto dei mezzi usati dalla Lombardia. Il Pirellone aveva spiegato la dismissione delle automediche da trasferire all’Asp di Cosenza per una spesa simbolica di 2 mila euro con la necessità di riorganizzare e modernizzare il parco mezzi dopo l’emergenza da Covid 19. “Ambulanze con oltre 200.000 km sono insicure e necessitano di continui costi di manutenzione. Abbiamo comprato per 600 mila euro dei mezzi che tra non molto dovranno essere dismessi”, era stato il commento del Pd in Regione Calabria.