Un altro duro colpo alla ‘ndrangheta è arrivato con l’ondata di arresti completata questa mattina tra Calabria, Lazio, Liguria e Piemonte. L’operazione “Alchemia” della Polizia e della Dia ha interessato possibili affiliati alle cosche reggine Raso-Gullace-Albanese e Parrello-Gagliostro, che avrebbero messo le mani addirittura su alcuni sub appalti del Terzo Valico in Liguria. L’ennesima conferma dell’espansione criminale su tutto il territorio nazionale.
Ma non solo. Le indagini hanno riguardato anche il giro di affari dei giochi e del movimento terra. In totale sono state 42 le persone (di cui 36 in carcere) colpite dall’ordinanza. Le ipotesi di reato, a vario titolo, sono: associazione a delinquere di stampo mafioso, concorso esterno, corruzione e intestazione fittizia società. Il blitz, inoltre, ha portato al sequestro di beni pari almeno a 40 milioni di euro.
Il gip ha però respinto la richiesta di arresto per il deputato di Alleanza liberalpopolare-Autonomia (Ala), Giuseppe Galati. “Al parlamentare viene contestata una vicenda relativa a un terreno per agevolare la composizione di alcune tematiche che riguardavano la sospensione dei lavori in un’area vincolata di Roma”, ha riferito la Procura. Ma il quadro di indizi a suo carico è stato ritenuto insufficiente. L’inchiesta ha svelato che il meccanismo funzionava grazie ai contatti con i “funzionari dell’Agenzia delle Entrate e della Commissione Tributaria” e con esponenti politici sia “locali e che nazionali”. L’operazione è stata coordinata dal procuratore di Reggio, Federico Cafiero De Raho, dall’aggiunto Gaetano Paci e dai sostituti Roberto Di Palma e Giulia Pantano.