Se non si era capito, sul nucleare il governo di Giorgia Meloni non intende fare marcia indietro. A ribadire il concetto è il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, nel corso di un incontro a Bari per sostenere la candidatura a sindaco per il centrodestra di Fabio Romito, che ha affermato: “La nostra idea di Green Deal è un Green Deal gestito, realistico”.
“Il nostro obiettivo è quello che abbiamo sottoscritto come Paese: la neutralità al 2050, l’obiettivo di mantenere la temperatura terrestre secondo l’accordo di Parigi al 2030, quindi il passaggio alle rinnovabili e alle energie pulite; il ribaltamento di quello che è il rapporto odierno della produzione di energia elettrica che è per i due terzi da fossile e un terzo da rinnovabile e l’arrivo al 2030 ad avere i due terzi da rinnovabili e un terzo da fossile” ha aggiunto il ministro.
Per Pichetto Fratin il nucleare è necessario per la transizione ecologica e l’Italia non può farne a meno
“Questo significa un percorso che prevede dapprima la chiusura del carbone, che per quanto riguarda la regione Puglia significa la chiusura dell’impianto di Brindisi e quindi un impegno di reindustrializzazione forte che deve compensare tutto ciò. Successivamente significherà l’abbandono del petrolio andando alle rinnovabili coscienti di un fatto: l’aumento della domanda di consumo non può essere totalmente raggiunto con le rinnovabili ordinarie (fotovoltaico ed eolico), anche se io confido molto nell’eolico offshore in alto mare, dove c’è la continuità di vento. L’obiettivo al 2050 deve vedere per forza nel mix energetico l’energia nucleare. Questa è la grande operazione ambientale”.
Infine Pichetto Fratin ha risposto a Matteo Renzi, secondo il quale il Green Deal starebbe portando alla chiusura di numerose aziende: “Ogni persona in difficoltà si attacca anche alle ragnatele” pur di portare acqua al proprio mulino.